Giù le mani dall’articolo 18 e dalla (non)
riforma del lavoro che il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha imposto al
Partito democratico e fatto approvare dal Senato con la fiducia qualche giorno
fa.
Il grido arriva anche dalla sede bitontina
di Rifondazione comunista (circolo Peppino Impastato), che sabato ha
organizzato un presidio al Torrione dal titolo simbolico “Renzi non avrà il
mio scalpo”.
Da via Duca d’Aosta, infatti, sono
convinti che «il primo atto sul lavoro del governo Renzi – si legge in
un volantino diffuso su Facebook – è un decreto (il Jobs act, ndr), che
generalizza soltanto precarietà, e che cancella definitivamente l’articolo 18,
le norme statutarie che proibiscono la videosorveglianza dei lavoratori, il
demansionamento, generalizza i voucher e peggiora gli ammortizzatori sociali».
Se n’è parlato con Azmi Jariawi,
segretario provinciale della Cgil Bari; Vincenzo Pecorella, coordinatore
Flmu-Cub Bari e Giuseppe Carbonara, membro del direttivo Fiom Magneti Marelli.
«Abbiamo deciso di fare un presidio qui al Torrione
– ha spiegato Vincenzo Martinelli, segretario del partito bitontino – perché
rappresenta la difesa della città e quindi i diritti dei lavoratori, che stanno
accusando il colpo anche con Renzi. La legge è sbagliata poiché prosegue la
riforma Fornero e per certi versi la peggiora cancellando anche il reintegro».
Ma come se ne esce da questo tunnel nerissimo della
disoccupazione che sembra senza uscita? «I governi – ha proseguito
Martinelli – dovrebbero smetterla di dare le colpe all’Unione europea, e
ricordarsi che nel nostro Paese abbiamo una evasione fiscale di 200 miliardi e
una corruzione che sfiora i 70 miliardi. Bisognerebbe fare qualcosa di
tangibile per queste piaghe, perché recuperando anche la metà di queste somme si
potrebbe davvero fare quel taglio al cuneo fiscale di cui c’è bisogno. Ci
rendiamo conto che non è facile, ma per lo meno bisogna provarci».
E al Mezzogiorno è ancora peggio «perché – ha
detto – gli imprenditori si comportano da veri padroni escludendo i
lavoratori nei Consigli di amministrazione dalle aziende nelle quali lavorano».
Martinelli ha annunciato, inoltre, la presenza di
Rifondazione comunista alla manifestazione sindacale che la Cgil organizzerà
sabato a Roma.