In attesa delle
votazioni, domenica, per i 18 componenti che andranno a sedersi nel Consiglio
metropolitano, la Città metropolitana sembra già colorarsi decisamente di
“biancorosso”, ovviamente barese.
O almeno, è questo
quello che ha riportato ieri l’edizione barese di Repubblica, che
ha parlato di una presunta ira da parte dei più grandi Comuni dell’ormai ex
provincia verso il primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, che avrebbe già assegnato deleghe pesanti all’ex vicesindaco Alfonso Pisicchio.
Secondo il dorso
locale del quotidiano diretto da Ezio Mauro, infatti, il primo cittadino
barese, fin dalla formazione della giunta (di cui Pisicchio non fa parte),
avrebbe promesso all’esponente di “Centro democratico” importanti deleghe per
la nascente Città metropolitana.
Non solo, perché,
sempre secondo Repubblica, l’ex assessore al Bilancio del comune di
Bari, sentendosi già sicuro di essere eletto in Consiglio metropolitano (fa
parte della stessa lista del sindaco Michele Abbaticchio e di Franco Natilla, “Città insieme”), avrebbe
già pronta una squadra di fidati che già starebbe lavorando ai primi atti.
La decisione di
Decaro avrebbe scatenato l’ira dei Comuni metropolitani più grandi, timorosi di
dover recitare un ruolo da semplici comprimari nel nascente ente, anche se il
sindaco di Bari ha sottolineato come «ho sempre detto che la Città
metropolitana deve essere policentrica e così sarà».
Sulla vicenda è intervenuto anche Michele
Abbaticchio, che ha affermato come «il consenso dei territori
sui rappresentanti individuati dagli stessi farà la differenza. Se tanti enti
locali esprimono convergenza su uno solo, credo che a questi debba essere
caricato il peso dell’importanza del consenso raccolto, come la democrazia
impone».