Un progetto sociale per avvicinare allo sport, alle
attività ludiche, formative e oratoriali numerosi ragazzi bitontini.
Questo è stato l’obiettivo di “Vietato calpestare i
sogni”, il programma estivo curato dall’Associazione Anspi – Circolo Oratorio
S.Agostino, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Bitonto, e
rivolto a più di 150 ragazzi del territorio bitontino, dal centro storico fino
alla zona artigianale, passando per il quartiere popolare ubicato nei pressi
della Scuola Elementare “Cassano”.
Il progetto estivo si è articolato sia in attività
prettamente atletico-sportive, consistenti in allenamenti di preparazione
finalizzate alla partecipazione ai tornei regionali/nazionali A.N.S.P.I, che in
incontri di formazione comunitari, vertenti sull’educazione alla legalità, alla
salute e al rispetto delle regole per una corretta e consapevole partecipazione
alla dimensione civile e sociale, trovando le fondamenta nel senso religioso
sul quale l’Associazione Anspi pone le basi sin dalla sua costituzione. Il
progetto si è suddiviso in 2 ambiti fondamentali, sportivo e soprattutto
formativo.
Il percorso sportivo è stato articolato in diverse
discipline, comprendenti calcio a 7, pallavolo e pattinaggio, oltre a tutti i
giochi oratoriali previsti dall’associazione stessa, quali ping pong, atletica,dodge ball, per ragazzi tra i 9 e i 18 anni. Tutte le attività sportive si sono
svolte presso la struttura sportiva dei Santi Martiri di Abitene.
Per quanto riguarda l’ambito formativo sono stati
organizzati incontri vertenti sull’educazione alla legalità, alla salute(prevenzione al tabagismo, alcolismo, droghe) e all’ambiente, presieduti dal Parroco Don Vito Frascella durante i mesi di maggio, giugno e luglio.
Il progetto oratoriale si è concluso con la
partecipazione ai campionati nazionali Anspi a Bellaria Igea Marina che si sono
tenuti dal 28 al 31 Agosto e dal 04 al 7 settembre.
«A conclusione di questo significativo progetto – commentano i responsabili del progetto nella
relazione finale –, possiamo affermare
che esso ha rappresentato per tutti gli adolescenti del quartiere e per
l’intera città una valida opportunità di crescita e di aggregazione, con l’intento cristiano richiamato dal nostro
papa Francesco di “uscire da se stessi, per andare verso gli altri, verso le
periferie dell’esistenza. Infatti, oggi come non mai, la Chiesa con i suoi
oratori è chiamata ad uscire da se stessa e a dirigersi verso le periferie, non
solo quelle geografiche ma anche quelle esistenziali”».
«In questi mesi estivi abbiamo tentato e siamo riusciti
ad avvicinare i giovani agli ambienti oratoriali di cui
disponiamo, cercando di rappresentare una valida alternativa alla strada,
soprattutto a fronte degli incalzanti episodi di cronaca di cui è vittima la
nostra Città –
aggiungono gli animatori –. Ci siamo impegnati
a trasmettere agli adolescenti presenti in oratorio la necessità del rispetto
delle regole, puntando al recupero del senso civico e cristiano, cercando
sempre di far cogliere ai singoli ragazzi l’amore che nutriamo per loro,
incoraggiando ed esaltando i talenti di ciascuno. Per questo tutti sono stati
coinvolti, nessuno escluso, perché la nostra vittoria risiede nell’”esserci”,
prescindendo dai risultati sportivi, per quanto ottimi in tutte le competizioni
oratoriali alle quali abbiamo partecipato. Infatti, l’unico requisito richiesto
ai ragazzi è stato proprio questo “esserci fino in fondo” e noi abbiamo provato
a guardarli con occhi pieni di amore. Il risultato? “Lo stupore” che si
leggeva nei loro occhi nel ricevere uno sguardo diverso, interessato al loro
essere e “la gratitudine” che li ha resi anche responsabili e rispettosi del
nostro servizio. Ma lo stupore e la gratitudine hanno contraddistinto anche il
nostro agire (di tutti noi animatori), per quanto di bello stava accadendo,
certi, di fronte alle tante difficoltà di un gruppo del tutto eterogeneo e
diversamente esigente, della forza di chi ci muove: DIO.».
«“Vietato
calpestare i sogni” è stato un progetto – continuano – che
ha messo a dura prova tutti i componenti dell’associazione Anspi, impegnati sia
nel recuperare i fondi per la partecipazione al torneo nazionale in un momento
economico e sociale dei più difficili, che nel contribuire personalmente e
fattivamente alla realizzazione dello stesso, forti di poter contare questa
volta su fondi dell’amministrazione comunale, attenta e vicina ai nostri
obiettivi e alle esigenze di questi ragazzi e delle loro famiglie. Infatti,
attraverso questo progetto, abbiamo richiamato i genitori al senso di
responsabilità, rievocando l’impossibilità di sostituirci alla loro incedibile funzione e ribadendo il senso gratuito
del nostro fare, “mai scontato” come spesso invece accade.
Tale esperienza ha consentito a ciascuno di
condividere una grande gioia, rendendo visibile “un orizzonte bello”, certi che
il nostro oratorio attraverso le testimonianze personali potrà crescere per
“attrazione” verso esperienze e circostanze concrete. Infatti, consideriamo “il
viaggio” a Bellaria non il traguardo di un progetto esaltante, ma il principio
dal quale trovare l’ispirazione per un nuovo ed intenso sguardo alla vita,
nella consapevolezza che occorre afferrare la bellezza di tutto quanto ci viene
incontro, non trascinandoci, ma vivendo e riconoscendo Dio in tutte le
opportunità che ci offre.
Il progetto conclusosi con questa esperienza ha
consentito di interrogarci sul senso del nostro fare e sulla preoccupazione che
riponiamo sugli “ultimi”, ovvero: “Perché lo facciamo?” La risposta è stata
unanime, chi ci muove è Dio, perché Lui non dipende da quello che noi
chiameremmo le vittorie, ma il suo punto sorgivo è determinato dall’amore per
noi uomini e se non andassimo incontro alle periferie dell’esistenza, non
potremmo incontrarLo. Gli occhi sorridenti e sinceri di quei ragazzi ci hanno
consentito di cogliere che con la determinazione e il vero senso cristiano del
nostro fare è possibile una Società “nuova”».