A proposito delle tre antenne in via Ten. Modugno, dal sindaco Michele Abbaticchio riceviamo e volentieri pubblichiamo.
“Con riferimento alle tre antenne segnalate in via Modugno, pur condividendo le perplessità della lettrice, ritengo opportuno precisare che, trattandosi di installazione su superficie di proprietà privata, il Comune poco o nulla può.
Il Codice delle comunicazioni elettroniche (D.Lgs. 259/2003) ha nei fatti liberalizzato l’installazione delle antenne da parte dei gestori di telefonia mobile, in capo ai quali residuano pochi obblighi: presentare al Comune un piano previsionale degli impianti, rispettare le prescrizioni autorizzatorie in materia urbanistica e ambientali in relazione alle soglie per le emissioni elettromagnetiche, sulle quali vigila l’Arpa, l’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente.
In termini concreti, se un gestore si accorda con un privato (singolo o condominio) per installare un’antenna inserita nel piano previsionale (depositato al Comune e reso pubblico per le eventuali osservazioni da parte dei cittadini), presenta la richiesta per l’autorizzazione urbanistica (Dia, Scia o permesso di costruire) e procede. L’impianto entrerà, poi, in funzione solo se supererà i test dell’Arpa, che verifica la rispondenza delle emissioni ai limiti di legge.
Nel caso in esame, per le tre antenne, regolarmente previste nel piano depositato al Comune e reso pubblico secondo le indicazioni della normativa in materia, è stata presentata una Scia per l’avvio dei lavori di installazione, con documentazione in regola sotto il profilo urbanistico.
Gli impianti saranno attivati solo dopo le misurazioni dei tecnici dell’Arpa per la verifica del livello delle emissioni elettromagnetiche, che secondo il progetto del gestore non dovrebbe essere superiore a 1-1,5 volt/metro (il valore di attenzione stabilito dalla legge è di 6 v/m).
Come si vede, sul piano formale c’è ben poco da eccepire.
Vale, invece, la considerazione che, una volta stabilito che le antenne rappresentano l’inevitabile prezzo da pagare alla nostra quotidiana esigenza di comunicare e di essere connessi al mondo, a noi tutti, cittadini e amministratori, non resta che vigilare sul corretto comportamento dei gestori, pretendendo il continuo rispetto dei limiti di legge nell’esercizio degli impianti, e informandoci e intervenendo con osservazioni e segnalazioni nel momento del deposito dei piani previsionali.
In quest’ultima prospettiva i nascendi Comitati di Quartiere potranno giocare un ruolo decisivo, stimolando la partecipazione consapevole dei cittadini ai processi che interessano da vicino la zona di residenza”.