Sospeso
il consiglio comunale lunedì sera, ieri mattina si è continuato con
l’approvazione degli ultimi articoli del regolamento per la nuova IUC, l’Imposta
Unica Comunale.
Diverse
le proposte dell’opposizione, molte di natura tecnica, altre di natura
politica.
Per Domenico Damascelli (Forza Italia) sarebbe auspicabile «il pagamento della tassa anche per il
Comune, delle nuove agevolazioni non solo per chi apre attività commerciali nel
centro storico ma anche per chi investe in zone periferiche della città».
Il
parere tecnico della dott.ssa Nadia Palmieri, dirigente del settore finanziario, risulta negativo. Il sindaco Michele Abbaticchio però commenta: «Dall’anno prossimo si potrà accogliere
l’istanza di Damascelli, agevolando altri quartieri della città in condizione
di svantaggio».
Il
forzista ha chiesto di non dover pagare sanzioni nel caso in cui il bollettino
non arrivi per il tempo specificato in scadenza; infine, in ultimo appello, si
è domandato la ratio con cui vengono decise le percentuali di sconto per le
attività commerciali.
Paolo Intini (Partito Democratico) ha
chiesto un’agevolazione del 3–4 %
per i cittadini residenti nelle frazioni e nel centro storico che già fanno la
raccolta differenziata porta a porta.
L’emendamento,
proposto anche l’anno scorso, è stato nuovamente bocciato.
Altra
richiesta è stata fatta per un’agevolazione per chi vive in condizioni di
disabilità, per gli anziani, case di riposo e per i non residenti nel
territorio dello Stato, con Isee non superiore a 15 mila euro.
«Ci sarebbe una riduzione delle
entrate, il parere è non favorevole», questo il responso tecnico, ma Intini replica: «Ad oggi non
conosciamo il bilancio, come si fanno ad avere già determinati pareri?».
Tocca
anche a Francesco Toscano (Unione di
Centro), che ipotizza la rateizzazione della Tari oltre che a settembre,
novembre e dicembre anche a gennaio 2015. Ma anche in questo caso il parere è
negativo poiché «nella stessa annualità
della spesa, deve esserci l’entrata».
Gli
emendamenti, molti di natura tecnica, sono andati avanti per le lunghe, irritando
il consigliere Francesco Mundo (Partito
Socialista Italiano): «Si sta
strumentalizzando la facoltà dei consiglieri di proporre emendamenti, non è
possibile esprimere ad horas pareri di consenso, bisogna verificare: la piega è
del tutto ostruzionistica per questioni vitali per i cittadini. Abbiamo
assistito ad interrogatori che non sono consoni a questo consesso».
E Franco Natilla (Pd) replica accusando
la maggioranza: «Se il Consiglio fosse
stato convocato qualche giorno fa non avremmo avuto la spada di Damocle sul
collo: dovete ancora andare a scuola».
E
di emendamenti ce ne sono stati davvero tanti. Quelli di natura prettamente
economica, presentati dalla minoranza – Intini e Damascelli in particolare –
sono stati largamente respinti. Compreso uno presentato dall’ex candidato
sindaco che disciplina l’esenzione, la detrazione e la riduzione sempre a fini
della TASI. Dagli uffici giunge parere contrario. «Perché? Sulla base di quale norma? Io ho la norma che mi dice come sia
fattibile», si domanda Intini. L’assessore al Bilancio Michele
Daucelli trova il compromesso, dopo un consulto con la dott.ssa Palmieri: ritiro dell’emendamento per
prenderlo in considerazione in un secondo momento. Proposta che non piace a Francesco Paolo Ricci (PD). «Non mi fido più dei “facciamo poi”, di questi
ritiri che in seguito non vengono discussi. Preferirei si dica “oggi non siamo
in grado di affrontarlo politicamente e tecnicamente”». L’emendamento viene
pertanto sottoposto al voto dell’assise, che lo boccia.
Si
passa così finalmente alle dichiarazioni di voto. Ricci esprime il parere
negativo del PD perché «le nostre indicazioni
su agevolazioni e riduzioni non sono state accolte da questa maggioranza. Non
ci possono essere questioni politiche su tematiche che colpiscono il cuore di questo
regolamento».
Critico
anche Damascelli. «Abbiamo presentato una
serie di emendamenti su articoli che rappresentano il miocardio del
regolamento. Siamo contrari a questa impostazione, che prevede che gli oratori
delle parrocchie debbano pagare la tassa sui rifiuti anche se svolgono un ruolo
importante per la comunità. E crediamo siano necessarie agevolazioni per
disoccupati o inoccupati, per le nuove attività commerciali che vogliono
insediarsi. Nessuna attenzione verso le micro e piccole imprese. È stato
confermato il prelievo dalle tasche dei cittadini al massimo del massimo,
riducendo al minimo del minimo le agevolazioni».
A
nome di tutta la maggioranza si esprime Filippo
D’Acciò (Città Democratica).
«Questa maggioranza è riuscita a
ridurre la pressione fiscale. Le attività produttive del centro storico possono
godere di una riduzione del 50% per i prossimi due anni. Stesso discorso x la
TARI giornaliera per le aree pubbliche. Per le parrocchie non vi sarà
tassazione se i locali sono destinati ad attività culturali, di carità e
sociali, anche se il Comune promette di fare accertamenti. Questa è la
dimostrazione della nostra visione laica ed il riconoscimento dell’attività
ecclesiastica nell’ambito del sociale. Abbiamo pensato anche all’accesso alle riduzioni
per le fasce deboli e più svantaggiate, sia per la prima casa che per i piccoli
appezzamenti di terreno. Abbiamo introdotto novità circa l’aspetto del “chi più
inquina più paga”, e dunque agevolazioni per quelle attività produttive che non
producono rifiuti per loro natura e sono penalizzati per vastità delle aree. Per
le autorimesse ci sarà la riduzione del tributo del 50%. Bisogna migliorare la raccolta per non spendere di più, non possiamo privilegiare il virtuoso. Gli operatori
commerciali del settore devono essere anche più responsabili».
Le
affermazioni di D’Acciò non ricevono il parere positivo della minoranza, che
con Intini, Ricci e Damascelli critica quanto dichiarato. Quest’ultimo, tra l’altro,
replica anche a temi legati al mondo dell’agricoltura, pungolato da Francesco Gala (PSI). «A Bitonto abbiamo avuto la possibilità di
rivalutare l’agricoltura a livello internazionale – ha sottolineato Gala –. Ma per l’olio ed il vino cosa è stato fatto?
E poi, se non si combatterà l’evasione fiscale in Italia, chi pagherà le conseguenze saranno sempre chi noi proviamo a difendere».
«Il sindaco ha preso in giro tutti,
avrebbe portato in consiglio comunale la PAC (Politica Agricola Comune, ndr),
promettendolo in seduta pubblica, e non l’ha ancora fatto»,
è la replica di Damascelli.
Chiusura
con l’assessore Daucelli. «Siamo sulla strada giusta, abbiamo ricevuto
apprezzamenti dai sindacati locali, dalla Confartigianato e dalle imprese della
zona artigianale».
Si
passa così finalmente al voto. Il regolamento IUC viene approvato con i 13 voti
favorevoli della maggioranza, contro i sei contrari della minoranza.
I
lavori continuano con la discussione sulle aliquote sull’IMU (Imposta
Municipalizzata Unica) per l’anno 2014.