Sanità,
turismo, ambiente, primarie e stato di salute del centrosinistra.
Di questo e
di tanto altro si è discusso con Guglielmo Minervini, assessore regionale alle
Politiche Giovanili e candidato alle primarie del centrosinistra pugliese,
indette per il 30 novembre, intervenuto martedì scorso nell’ambito della Festa
dell’Unità e intervistato dai giornalisti Mario Sicolo e Sabino Paparella.
A dare il via all’intervista, un breve resoconto dei quasi dieci anni di giunta
Vendola. “E’ difficile fare un bilancio – afferma Minervini –. Molte cose sono andate bene, altre meno. Ad esempio
il turismo è cresciuto notevolmente, tanto da creare oltre 10mila posti di lavoro”.
Altro motivo di vanto è Bollenti Spiriti, che “ha dato tante opportunità ai
giovani”.
Non poteva mancare la domanda sulla sanità, settore in cui l’amministrazione
regionale ha subito più contestazioni: “In questi anni la sanità in Puglia ha
dovuto subire i tagli imposti da Roma. Ma, a differenza di quanto successo in altre
regioni, abbiamo evitato il commissariamento della sanità. Abbiamo strutturato
un sistema con meno ospedali, ma migliori, perché il tempo delle vacche grasse
è finito. Non ci sono soldi e non possiamo più pensare in modo campanilistico pretendendo
di avere un ospedale in ogni città. Dobbiamo ragionare in termini di aree
territoriali e costruire una rete”.
Fare rete, per l’intervistato, è anche necessario in tema di città
metropolitana: “Un’opportunità che rischiamo di sprecare. Deve cambiare l’idea
che possiamo farcela da soli. In Provincia di Bari abbiamo 31 comuni, ciascuno
con una forte identità, ma da soli non andiamo da nessuna parte. Anche qui la sfida
è fare sistema con progetti comuni. E anche Bari deve affrontarla”.
Minervini, sull’argomento, non risparmia critiche al partito: “Purtroppo non
sappiamo ancora come sarà questo strumento, ma già stiamo litigando su
incarichi e poltrone, facendo un favore all’antipolitica. Mi dispiace vedere
che, nell’ammucchiata pro-Renzi ci sia ancora molta vecchia politica”.
Molte critiche sono rivolte al Pd sul tema primarie, che il prossimo 30
novembre chi dovrà candidarsi ad essere il successore di Vendola: “Le primarie
possono essere inquinate da due fattori: dai soldi e da truppe cammellate di
altri schieramenti. Tuttavia, sono ancora uno strumento di democrazia.
L’alternativa è il ritorno al passato, in cui pochi segretari di partito
decidevano tutto. In Puglia spesso si è votato contro quanto voluto dai
partiti, che si sono mostrati meno lungimiranti delle persone”.
“Mi duole notare che nel Pd c’è una certa ostilità a disciplinare con regole
certe le primarie” attacca Minervini, prendendosela soprattutto con Emiliano e
proponendo, come soluzione, ”elenchi di votanti, da realizzare dopo esserci
fatti passare dal centrodestra una lista di chi ha votato alle loro
consultazioni, per evitare che ci siano infiltrazioni. Chi vota per il
centrodestra, non può votare anche per il centrosinistra”.
L’ex sindaco di Molfetta propone, inoltre, di rendere più trasparenti e di stabilire
un tetto di spesa: “Dobbiamo far vedere ai cittadini che non stiamo rubando”.
La trasparenza è, per l’ospite, anche la chiave in tema di criminalità: “Con la
crisi che avanza, la criminalità ha la possibilità di sfruttare il malcontento.
In Puglia ci sono state diverse azioni di contrasto che hanno decimato diversi
clan. Ma nuove forme di criminalità tendono ad entrare nelle istituzioni. Il
compito della politica è non concedere varchi, con pratiche poco trasparenti.
Si dice che non si può fare politica con l’etica. Ma neanche senza. L’etica
deve essere una bussola”.
L’intervista tocca anche il tema della comunicazione politica e dell’uso dei
media: “Nell’era dello spettacolo, la politica comunica più l’immagine di sé
che i propri contenuti. Conta l’apparenza, lo spettacolo. Purtroppo mi rendo
conto che, negli ultimi anni, abbiamo messo la testa in tv, estraniandoci dalla
realtà. Si vota oggi per il più simpatico e telegenico. Esiste un’alternativa a
tutto ciò. Spegnete la tv e guardate la realtà. E’ finito il tempo dell’uomo
solo al comando, dell’unto dal signore a cui delegare tutto. Non votatemi se
avete questa intenzione”.
L’incontro si conclude affrontando i tema dell’ambiente, dell’Ilva e tanto
altro.
Minervini accusa la politica nazionale di “far pagare alla Puglia i
propri ritardi, quando ha deciso che, siccome sono stati persi anni, con continui
cambi di governo, non c’è più tempo per ripensare ad una nuova collocazione del
gasdotto che sorgerà in Salento. E’ una prevaricazione. Possibile che il Pd pugliese non
faccia niente?”.