È passato esattamente un mese da quando i ragazzi dei
gruppi scout Bitonto 2 e Bitonto 3 si avventuravano in un
viaggio che li ha condotti alla Route nazionaleAssociazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI).
Trenta mila giovani, dai 16
ai 21 anni, provenienti da tutte le 20 regioni d’Italia da 1.500 differenti
hanno cammineranno a piedi, zaino in
spalla, sulle strade di coraggio d’Italia, per poi ritrovarsi a san Rossore(PI).
I 456 campi mobili –
messi su dal 1 al 6 agosto scorso – si sono svolti in tutte le regioni italiane
e sono stati utili per mettere assieme tutto ciò che era emerso in questi due
anni di preparazione: osservazione del territorio ha portato a fare deduzioni e
poi concretamente ad agire.
Il gruppo di Cristo Re,
capeggiato da Francesco La Gioia, Mario Intini e Anna Coviello,
formato da 17 ragazzi si è occupato nel territorio bitontino dei bambini
disagiati sostenendoli anche nel doposcuola mettendo in pratica il coraggiodi farsi ultimi.
Mentre, quello dei 13 ragazzi
della parrocchia di santa Caterina, capeggiati da Donatella
Mastandrea e Francesco Lauta, hanno percorso la strada del coraggio dell’amore attraverso
convegni dedicati a bambini, adolescenti ed adulti.
Il coraggio leit motiv dell’intera Route, dell’intero
percorso è stato il tema sostanziale: il nome, tanto astratto, è diventato
comune nel linguaggio sociale, politico, religioso ma è concreto nel linguaggio
scout da ormai 100 anni.
Infatti, dal 7 al 10 agosto
nel campo fisso di san Rossore, si è redatta la Carta del Coraggio: l’impegno
dei Rover e delle Scolte è al servizio del futuro del nostro Paese per
lasciarlo “migliore di come lo hanno
trovato”, come invita il fondatore dello scoutismo Baden Powell.
La carta, però ha avuto due
redattori speciali, eletti come alfieri e rappresentanti dei gruppi nei quali
erano inseriti: Nicolò Ciccarone del gruppo Bitonto 2, eletto dai compagni
del Magenta Corbetta 1 e Fermo 1 nella Route 143, e Stefano
Delle Fontane del gruppo Bitonto 3, eletto dai compagni del Forlì 11e Castelrotto 1.
«È stato per noi un grande motivo d’orgoglio – raccontano i due ragazzi – rappresentare tutti i nostri compagni che hanno creduto in noi
eleggendoci per questa fantastica esperienza».
Un momento in cui la politica
si è fatta in maniera seria e i ragazzi hanno ricevuto anche il plauso del premier
Renzi (che conosce bene il mondo scout), del presidente della Camera
Boldrini e di don Ciotti, presidente di “Libera”: «Siamo stati davvero cittadini attivi –
orgoglioso dice Nicolò (17 anni) -: abbiamo
realizzato un piccolo parlamento degli alfieri in modo da emendare la bozza
della carta che era stata già stilata. Ci siamo resi davvero conto di cosa
significa agire per il bene della comunità, essendo portavoce non solo di noi
stessi ma di un gruppo di ragazzi, di un intero territorio».
«Un territorio – aggiunge Stefano (19 anni) – fatto di
quotidiano di problemi e ricerca della legalità, della giustizia che possa
aiutare ad ogni livello a raggiungere il bene: con coraggio, un coraggio che
significa responsabilità, perseveranza, ma anche attenzione, curiosità affinché
si possa testimoniare e riflettere sul domani e sui cambiamenti da effettuare
all’interno della comunità».
Ora questi ragazzi, con l’entusiasmo ancora in
cuore, così giovani e già così responsabili attendono di essere ricevuti dal
sindaco Michele Abbaticchio per consegnare in Comune la Carta del Coraggio.