Scrive su Fb l’amica Mina Borelli che un suo “contatto” ha scritto un messaggio struggente, parlando della morte di una persona cara e in questo post ha raccontato l’amore verso il defunto, le belle esperienze condivise, le sensazioni e i sentimenti che ha provato, condividendo messaggi, foto e commenti. Poi ha informato che la salma, mentre scriveva il post, era di fronte a lui.
Siamo diventati talmente vittime di questo “social” – scrive Mina Borrelli – tanto da dover raccontare in diretta i dettagli di un dolore così intimo e personale? E soprattutto, invece di passare gli ultimi attimi accanto alla persona che fisicamente non vedremo più e che ha condiviso tanto con noi lo sprechiamo su Fb condividendo link? Ma cosa siamo diventati? Bella domanda, cara Mina, cosa siamo diventati?Il paradosso (o la grande ipocrisia) di Fb è che anche per suonare l’allarme, per mettere giustamente in guardia da un suo uso smodato, non possiamo che affidarci a Fb stesso, in una specie di labirinto mediatico dal quale sembriamo incapaci uscire. In cui è precipitato lo scrittore del dolore “presente cadavere” ma nel quale anche noi scivoliamo sempre di più. Senza opporre resistenza, fino a definire “contatti” quelle che sono e restano persone, forse per distinguere le “amicizie” virtuali da quelle reali. Forse perché nel labirinto – per dirla con Sergio Zavoli – abbiamo trovato “la nostra ragionata misura”.
Ma il labirinto – come ci ricorda Jorge Luis Borges – è ambivalente. Nel labirinto siamo perduti perché in apparenza il labirinto è il “caos”. Ma il labirinto ha un suo “cosmos”, un suo ordine segreto che guida Teseo al centro del labirinto dove sta il Minotauro. E Teseo lo uccide. Il labirinto è l’idea del caos come di un cosmos segreto di cui possiamo avere la chiave. La chiave è data dal passaggio attraverso le sofferenze, dalla conoscenza e dal superamento del dolore. Il labirinto, dentro il quale sembra di perdersi, è necessario. Come la sofferenza e le prove. Ma lo comprendiamo con difficoltà. Il labirinto è il simbolo di questa difficoltà a trovare chiavi, a capire, a scegliere, a sciogliere i nodi del caos per giungere al cosmos. Anche quando sembra che tutto sia caos.
P.S.
Stamattina un amico carissimo mi ha informato con un sms della morte di suo fratello. Gli ho risposto con un sms. Ma correrò presto ad abbracciarlo. Per non finire imbrigliato nel labirinto tecnologico del dolore.