La vita e la morte si sono alternati ieri mattina nella
Basilica dei S.S. Medici.
Prima i battesimi e poi un doloroso, triste e
silenzioso funerale, quello di Francesco Berardi, il concittadino 21enne, che
all’alba del 16 agosto scorso ha perso la vita in un tragico incidente.
Inutile dilungarsi sui “se”, i “ma”, i “forse” che
purtroppo non fanno cambiare il corso della storia, degli eventi e della vita.
La famiglia ha gradito custodire la memoria del giovane
nel silenzio di quanti hanno condiviso con lui il percorso della vita.
E anche se Menandro scriveva un tempo che “Muore giovane
chi è caro agli Dei”, noi non riusciamo e non vogliamo crederci: parenti e amici
custodiranno sempre il suo sorriso nel cuore.
Riproponiamo qui la poesia letta durante la
celebrazione eucaristica.
“Il
fiore della mia vita sarebbe sbocciato da tutti i lati
salvo per un vento crudele che striminziva i miei petali
dal lato di me che nel villaggio puoi vedere.
Dal polline sollevo una voce di protesta:
Il mio aspetto di fiore non lo vedrai!
Voi viventi, voi siete davvero stupidi
e non sapete le vie del vento
e le forze invisibili
che governano i processi della vita”
Edgar
Lee Masters, “Antologia
di Spoon River” , “Serepta Mason”
E che il vento, dov’è custodita l’anima e il mistero
della vita (“Tanto io risorgo sempre”),
soffi sui cuori che avranno bisogno di conforto …