Dunque, non si sta in pace manco lì dove si dovrebbe.
Sì, nel cimitero, la nostra ultima casa, l’esistenza (si fa per dire) è ancora uno strazio.
Oltre ai problemi evidenziati tante vole – in ordine sparso: cornicioni crollanti, spazi fatiscenti, camera mortuaria non refrigerata, sistema d’avviso di chiusura ancora in tilt, tutti evidenziati con video e interrogazioni dal consigliere comunale Paolo Intini – proseguono ancora i furti.
Pare che stiano portando via di tutto: lucerne, addobbi e persino fiori.
Spesso, sorgono screzi fra parenti di lapidi vicine che rischiano di sfociare in rissa.
I cittadini sono esasperati e vorrebbero che venisse almeno intensificata la guardiania, visto che il custode appare troppo solo.
Frattanto, i defunti sembra dicano “nui simm seri, appartnimm a morte“, come scriveva il grande Antonio de Curtis detto Totò, principe di ogni risata.
E coloro che appartengono alla vita, possono proclamare d’essere altrettanto seri?