Le
strade sempre più simili a groviera e la sicurezza rappresentano da sempre due
delle questioni più ataviche per le imprese dislocate nella zona artigianale
della città.
E,
se mai ce ne fosse bisogno, ieri lo hanno ribadito al sindaco Michele Abbaticchio
(e all’assessore al Bilancio Michele Daucelli), intervenuto all’incontro
organizzato dal comitato della zona artigianale, in cui il primo cittadino ha
sottolineato che l’amministrazione comunale non si è affatto dimenticata di
quegli imprenditori e di quegli artigiani che ogni giorno si spaccano la
schiena al di là del passaggio a livello della via vecchia di Molfetta.
Strade
bucate. È
un problema vecchio quanto il mondo da queste parti, dove voragini e crateri sono disseminati ovunque. E a nulla valgono gli interventi tampone per tappezzare
almeno qualche buca e là, perché in questo angolo di città – giura il comitato
– il semplice rattoppo non serve perché dura dal tramonto all’alba. Perciò si
chiede di più, anche per fronteggiare gli avvallamenti e scostamenti stradali.
«Ben
presto pubblicheremo un bando di gara da 50 mila euro con cui ci impegneremo
ancora alla manutenzione delle strade urbane ed extraurbane – ha
sottolineato Abbaticchio – e alcune arterie della zona artigianale verranno
riasfaltate». Senza dimenticare, però, gli interventi in work in progress
dell’Acquedotto pugliese, che toccheranno anche via Quorchio, e i quasi 3
milioni di euro “strappati” alla Regione Puglia per il Centro tecnologico. «Queste
somme non sono soltanto per la realizzazione del Centro – ha ricordato il
sindaco – ma anche per le arterie stradali e la pubblica illuminazione». Il
problema, però, è che negli ultimi mesi il provvedimento è rimasto sulle
scrivanie di lungomare Nazario Sauro, per poi tornare soltanto pochi giorni fa
a Palazzo Gentile, che deve necessariamente terminare i lavori entro il 30
giugno 2015, pena la perdita del finanziamento.
Telecamere
in arrivo. Qualcosa
sembra muoversi anche sul fronte sicurezza. Qualche tempo, fa, infatti, dal
comitato avevano chiesto all’amministrazione comunale 10 telecamere che aiutino
a combattere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti (oltre che delle visite di
qualche “solito ignoto”). Ebbene, il sindaco ha anticipato come nei giorni
scorsi dal ministero siano arrivati poco più di 960 mila euro (circa 200 mila
euro a testa) per i 5 Comuni della Conca barese proprio per dare sicurezza alle
zone delle aree produttive. «Con 200 mila euro – ha arringato
Abbaticchio – penso si possano tranquillamente installare almeno 12 occhi elettronici».
Ecco i cassonetti. In attesa del porta a porta. Nella zona artigianale – fanno
notare dal comitato – vorrebbero tanto fare la raccolta differenziata, ma
bidoni adatti non se ne vedono. Abbaticchio, confermando il problema, «dovuto
al fatto che, anche per evitare l’Ecotassa, abbiamo scelto di posizionare i
cassonetti nelle zone centrali perché più affollate», ha ribadito che, ora
che la tassa è stata scongiurata, i cassonetti faranno tappa anche in questa
zona della città. In attesa che l’Aro (Ambito di raccolta ottimale) e la
raccolta porta a porta allargata irrompano nella nostra routine
quotidiana.