Forse, non è un caso che proprio in questo
momento che la degenerazione morale sta devastando la società e la politica con
una impressionante, democratica trasversalità, tre nostri concittadini –Gioacchino Colasanto, Nicola Vigliotti e il consigliere comunale Pd Gaetano De Palma– chiedano all’amministrazione comunale di intitolare una piazza ad Enrico Berlinguer.
“Ricordare la figura di un grande leader politico come l’ex segretario del
Partito Comunista Italiano, può servire
come insegnamento ai valori dell’onestà, dell’umiltà e della passione politica”, spiegano nel dettagliato testo della richiesta.
A sostegno della loro proposta, citano proprio il pensiero del sassarese (del quale ieri cadeva il trentennale della scomparsa): “La
questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione
politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di
fiducia nelle istituzioni, l’effettiva governabilità del paese e la tenuta del
regime democratico”.
Ancora. “È una questione fondamentale, perché i partiti
diano prova di sapersi rinnovare effettivamente in quello che oggi costituisce
il punto centrale del loro rinnovamento: mettere fine alla confusione, alla
commistione tra funzioni di partito e funzioni statali. Questo è il male da cui
sono sorti tutti i fenomeni degenerativi nella vita pubblica e nella vita
stessa dei partiti”.
Peraltro, l’esistenza di ben due piazze dedicate a
Guglielmo Marconi, una di fronte Porta Baresana e l’altra fra via Traetta e via
Crocifisso, libererebbe uno spazio, possibilmente quello nei pressi di piazza
Aldo Moro, lo statista democristiano che, con Berlinguer, fu protagonista di
quel “compromesso storico” che scampò dal tracollo l’Italia colpita al cuore
dal terrorismo, rosso o nero che fosse.
Insomma, i tre concittadini vorrebbero
realizzare un’operazione di memoria storica e non solo. Ardua impresa in un
Paese sempre più smemorato…