Si è spento questa notte, all’età di 59 anni, Arcangelo Morea, apprezzato sociologo e psicologo della nostra città, impegnato nel sociale e nella politica.
Nel 2008 fu candidato sindaco per una lista civica, mentre nel 2009 provò con il Partito Socialista, in uno dei due collegi bitontini, la scalata alla Provincia di Bari.
Un uomo colto, sempre disponibile, un vero scrigno di sapienza.
Alla moglie, ai figli Giorgio e Novella, ed a tutti i suoi cari va l’affettuoso abbraccio di tutta la redazione.
Dovevano essere un
simbolo. Già, quelli che inforcava Arcangelo Morea, erano occhiali davvero
strambi. Avevano una cordicina leggera e trasparente e si aprivano di scatto
all’altezza della insellatura. Era come se volesse farti capire che bisognava
spalancare sulle meraviglie del mondo occhi liberi da pregiudizi. Il velo della
menzogna da squarciare con la verità del cuore. Il resto lo facevano la luce
speciale che guizzava in fondo agli occhi ed il sorriso solare.
Il fenomeno Morea esplose durante la campagna elettorale del 2008. Fu grillino prima dei grillini
e senza essere grillino. Andava in piazza, ascoltava la gente, la guardava
negli occhi. Urla zero. I suoi comizi erano senza palco. Sociologo e psicologo,
con un significativo passato ecclesiastico ed un presente da professore, aveva
la giusta umiltà per chinarsi e posare l’orecchio sul cuore del prossimo. Per
vivere. Per sentire. Per capire. Il suo sapere, figlio di una cultura
sterminata e giammai ostentata, veniva accompagnato da un gestire armonioso che
ti catturava.
L’esperienza
politica fu fugace, ma lasciò il segno. I bitontini, legati da sempre a
rapporti di ferreo clientelismo, alle urne quasi lo ignorarono. Cosicché
stupiva il fatto che il gioviale candidato sindaco non avesse perduto il sorriso.
Anzi.
Faceva quasi rabbia
a tutti quelli che ‘ana rmanai mbacc a la frabc’. Per noi bitontini, in fondo,
è sempre difficile inquadrare un uomo davvero libero se non gli puoi
appiccicare rassicuranti etichette. D’altronde, anche il nome: alcuni lo chiamavano
Arcangelo, come da anagrafe. Altri, amici perlopiù, Angelo. Ma il problema non
era quale posizione ricoprisse fra le schiere celesti, ma le ali. E lui ce le
aveva…
(M.S.)