Tra meno di una settimana, in
tutti i Paesi membri dell’Unione Europea, i cittadini saranno chiamati ad
esprimere il proprio voto per la formazione del Parlamento Europeo, l’assemblea legislativa dell’UE.
Essa svolge una funzione di
controllo all’interno dell’Unione ed è la sola istituzione europea ad essere eletta a suffragio universale. Le sue funzioni, tra le altre, sono l’esercizio del controllo
politico sull’operato della Commissione, l’esame delle proposte legislative
della Commissione, l’approvazione del bilancio annuale dell’Unione, la nomina del mediatore europeo e l’istituzione di
commissioni d’inchiesta.
Funzioni importanti, in grado di influenzare le
politiche dei singoli Stati membri e, dunque, la vita dei cittadini. I
finanziamenti elargiti, se bene spesi, possono consentire la costruzione di
importanti infrastrutture, con benefici economici e servizi per i cittadini.
Inoltre, le istituzioni europee sono le uniche a
poter agire in quei campi dove la politica nazionale può fare ben poco,
nonostante si continui a dibattere a suon di sterili slogan, come per esempio
la gestione dell’immigrazione.
Ma quanti, in realtà, se ne rendono conto? Quanti
sanno che Bruxelles è molto più vicina di quel che si pensa?
Pochi, purtroppo, e non solo in Italia.
Le elezioni europee sono quelle dove il partito del
“non voto” ha più successo, anche tra i giovani. L’Italia rientra tra i Paesi in cui
l’affluenza ha subito il decremento maggiore (6.67%) negli ultimi trent’anni.
Nel 2009 l’affluenza è stata del 65%.
Il fenomeno è dovuto,
sicuramente, alla scarsa conoscenza dell’Unione Europea e del suo
funzionamento. Istituzione percepita come lontana e inutile, quando non
dannosa, oppressiva, in grado solo di porre vincoli. Ma talvolta
l’astensionismo non è solo colpa del disinteresse degli elettori, ma anche
delle stesse forze politiche locali che si disinteressano di questo
appuntamento, non essendo direttamente coinvolte e non avendo candidati vicini
da appoggiare.
Si registra spesso un inadeguato
dibattito pubblico in campagna elettorale.
A Bitonto quasi tutti i
partiti, in questi ultimi giorni, si stanno muovendo in vista del 25 maggio. Ma
dove sono alcune forze politiche? Alcune, per esempio Psi, Idv, Udc, ad una
settimana dall’appuntamento elettorale, sembrano essere inesistenti.
Qualcuno penserà: “Non è
meglio?”.
Forse si, ma non è certo un dato positivo il mancato interesse per
gli affari europei, soprattutto da forze politiche che si candidano per risolvere problemi che l’Italia, da sola, non può affrontare.
peraltro, ad onor del vero, le scelte intraprese
dall’Europa sono assai discutibili.
Ma non votando si rinuncia al diritto di
scegliere la forza politica e la persona che si ritengono più in grado di
rappresentare istanze e interessi collettivi.
Si lascia ad altri la facoltà di
scelta.
Dunque, andiamo a votare e
facciamolo con consapevolezza.