Una
festa di popolo per la corsa rosa più bella del mondo.
Quella di ieri non
è stata una giornata qualsiasi per la nostra Bitonto. A quattro anni di
distanza da quel memorabile 18 maggio 2010, nella città dell’olio è tornata la
grande marea rosa del Giro d’Italia.
Questa volta non però per un arrivo di tappa come allora ma solo per un
passaggio. Breve ma intenso ed indimenticabile per i tanti bitontini che hanno
assistito alla passerella (vista l’andatura) dei corridori.
Il
sorriso sui volti della gente, l’entusiasmo di famiglie, bambini, anziani,
tutti assiepati con ordine sul ciglio delle strade per applaudire ed incitare i
ciclisti. E poco importa se ad intermittenza scendevano gocce di pioggia dal
cielo, la gente è rimasta lì, in piedi o addirittura seduta, con la stessa
passione e la stessa voglia di allegria e festa. Perché questo è il Giro d’Italia
in fondo, e perché in quella pioggia probabilmente avvertivano la fatica e le
gocce di sudore di coloro che stavano per attraversare la nostra Bitonto.
Ovunque c’è stata
attesa e trepidazione ma alla fine c’è stato un lungo accorato applauso, un
inno alla gioia per questi uomini di ciclismo, sport metafora della durezza
della vita e troppe volte macchiato da ombre e oscurità immorali.
E
non sono mancate magliette rosa, bandane, gadget di ogni genere, tricolori
italiani, palloncini a colorare la città. Il bambino divertito vestito di rosa al
suo primo Giro, l’anziano acciaccato ma con un sorriso smagliante proveniente
dal cuore perché per un giorno può pure non pensare a quanto la vita si sia
fatta pesante, il giovane appassionato che non aspettava altro forse che vedere
un giorno la corsa rosa passare sotto casa sua, famiglie che nonostante il
lavoro e l’orario (la controra) non hanno voluto assolutamente perdere questo
momento.
Insomma,
Bitonto ha accolto con felicità e con festosa allegria questo grande evento
sportivo, tra i più importanti e seguiti al mondo. Anche se proprio in tutto il
mondo non hanno potuto apprezzare l’accoglienza bitontina al Giro, grazie alla Rai, che ha ritenuto opportuno mandare
in onda una clip registrata invece di dare spazio alla diretta sulle strade
bitontine. Peccato, ma guardiamo il lato positivo della medaglia: è un ricordo
che non condivideremo con molta altra gente ma resterà solo nostro. Un po’ di
sano patriottismo ci vuole.
Non
sempre però, perché alla gioia e all’entusiasmo fa da contraltare la becera mediocrità del bitontino che ha
letteralmente preso d’assalto, tra Piazza Moro e Piazza Marconi, la carovana
pubblicitaria alla ricerca di un gadget. Ok, il Giro d’Italia passa una tantum
ma la calca per una scatoletta di tonno, un pacco di biscotti, un cappello o una
lattina di birra non ha dato una bella immagine della nostra città.
Immagine
che ha provato a tutti i costi a salvaguardare l’unico rappresentante dell’Amministrazione
presente sulle nostre strade, l’Assessore allo Sport Domenico Nacci: non si sa se la collaborazione sia stata richiesta
ufficialmente o meno, ma agli occhi della città e dei cittadini una maggior cooperazione
da parte di tutti i rappresentanti istituzionali, assessori e consiglieri in
primis, sarebbe stata auspicabile.
Fortunatamente,
però, ci hanno pensato soprattutto gli uomini della Polizia
Municipale ed i 70 volontari delle
diverse associazioni che hanno collaborato a far si che i disagi al traffico e
le scorrettezze dei bitontini al volante fossero davvero limitati. Strade sgombre,
ordinanze rispettate: insomma il lavoro degli agenti e dei volontari ha dato
risultati davvero soddisfacenti. E ci fa piacere sottolineare i complimenti
ricevuti dal capo della Polstrada, come annunciato dal tenente della Polizia
Municipale Gaetano Paciullo: l’impegno
e la professionalità di tutti sono stati premiati.
Certo,
non sono mancate le polemiche per una città completamente bloccata, da dove era
persino quasi impossibile uscire, in quanto tagliata centralmente dalla
carovana. Ma per un giorno, probabilmente, ripensando ai volti, ai sorrisi, all’allegria
della gente, gli aspetti negativi potrebbero persino passare in secondo piano.
In fondo, a Bitonto è passato il Giro d’Italia.
E non tutti nel nostro Paese possono fregiarsi di questa grande emozione.