Buona
Pasqua a tutti voi, cari lettori, che ci seguite con affetto e quotidiana
attenzione.
Noi speriamo sempre di mettercela tutta nel servirvi.
L’errore
nella vita è dietro l’angolo, noi cercheremo di sbagliare il meno possibile, in
nome dell’onestà intellettuale e del rigore morale.
Buona
Pasqua a te, lavoratore precario, che ormai sperimenti anche il precariato
dell’esistenza e ti hanno ridotto a consolarti guardando chi sta peggio di te.
Così che tutto si riduca ad una guerra tra poveri, che esclude i ricchi…
Buona
Pasqua a te, imprenditore demoralizzato, che prima di cominciare ad investire nella tua città
ci pensi mille volte, notando che tutt’intorno le condizioni delle zone
industriali varie sono migliori.
Forse è arrivato il momento di investire nel
tuo territorio.
Il nostro domani sarà migliore se non si fugge.
Buona
Pasqua a te, bitontino che vivi e lavori lontano dalle tue radici. “Quando
andai via per realizzarmi, ho pianto per cento chilometri fino a Foggia”, mi ha
confidato quasi commosso un amico.
Non c’è dichiarazione d’amore più autentica
nei confronti di Bitonto.
Buona
Pasqua a te, cittadino professionista della caccia al pelo nell’uovo, che non
perdi l’occasione per criticare tutto e tutti.
Non è per fare dello sterile
sciovinismo, ma per una volta contempla la tua culla, le sue meraviglie
artistiche, la sua cultura, le sue tradizioni – riti della Settimana santa
fascinosi e catturanti come i nostri ce ne sono davvero pochi, in giro per lo
Stivale, garantito – e pensa che quando dicono che “le pietre sono bellissime, le persone
un po’ meno”, tra queste ci sei anche tu e che si potrebbe fare qualcosa in più
per migliorare.
Buona
Pasqua a voi amministratori, che possiate sempre sentire il senso della
responsabilità nei confronti di tutti i cittadini.
Sappiate sempre
che dovete rispondere delle vostre azioni a chi vi ha scelto. Il “bene comune” non dev’essere solo uno slogan da campagna elettorale, ma l’unico, vero obiettivo del vostro agire quotidiano.
E
Buona Pasqua anche a voi, tristi malavitosi, che avete dato vita ai “comitati di
quartiere dello spaccio e dello scippo” da tempo immemorabile, non dimenticate che, ogni volta che perpetrate un crimine, stuprate vostra madre, la città. Sapendolo,
lo rifareste?
Buona
Pasqua a te, che per mille ragioni, in questo momento di gioia e festa, ti senti braccato dal
demone della solitudine e ti sei perduto in un labirinto di ombre e fantasmi.
Non
chiuderti per sempre, ogni giorno sarà quello buono per una possibile
resurrezione, non temere.
Buona
Pasqua a te, Alessio, e a tua madre. Ora, la vostra permanenza quaggiù – che giudicherete a lungo ingiusta, lo so – vi sembrerà tutta una Via Crucis ed ogni giorno un Golgota infinito da scalare con dolore.
Ma la
vita, in fondo, è solo un dolceamaro rotolio di palpiti arruffati.
Nel
battito del vostro cuore, che ogni giorno accoglie stanco aurore e tramonti,
lacrime e (chissà quando) sorrisi, rari cieli azzurri e tempestosi, c’è l’eco
dei battiti del cuore di Enzo e Nicola.
La
morte è infallibile chirurgo specialista in trapianti.
Ti lascia per sempre nel
petto il cuore di chi hai amato ed è volato via…