Nel Paese della cucina per eccellenza, in cui negli
ultimi anni ha spopolato il fenomeno delle trasmissioni enogastronomiche, dei food blogger e dei libri di cucina, tra
tutte sembra essersi distinta per creatività e per patrimonio di conoscenza del
mondo alimentare la food community “Cucina Mancina”.
Fondata da Lorenza
Dadduzio e Flavia Giordano, la
piattaforma web, ideata come una rete di gente che condivide le proprie
ricette, è dedicata a chi, per necessità o per scelta, mangia differente.
Si è tenuta
ieri, alle Officine Culturali, la presentazione di “Eat Different” primo libro – ricettario firmato da Lorenza e Flavia.
«Quando era da poco cominciata la nostra
corsa con “Cucina Mancina”, siamo state contattate dal gruppo editoriale
Feltrinelli, che, entusiasta del nostro lavoro, ci ha proposto di trasferirlo
in una versione cartacea. Nasce così Eat Different», hanno affermato le
ragazze.
E, sebbene il libro sia sostanzialmente un ricettario,
si presenta molto differente da tutti gli altri attualmente in commercio: «Abbiamo girato l’Italia, passando per le
case dei nostri chef mancini, studiando e fotografando ogni loro piatto e
prestando attenzione anche al mondo dei vegani, vegetariani, intolleranti e così
via, per cui spesso è un problema variare la propria alimentazione o scegliere
il posto in cui cenare in compagnia».
Nel libro, ma ancor più nel sito, infatti,
si trovano utili consigli sulla provenienza degli ingredienti scelti, sui
luoghi in cui è possibile acquistarli e sui ristoranti aderenti alla
cucina mancina.
Ma ancora non è tutto, perché, per quanto fondamentale
sia il lavoro del food blogger,
altrettanto importante è quello del food
photographer, che deve esaltare le caratteristiche estetiche del piatto.
Così,
con l’aiuto di Giuseppe Tricarico, food photographer di professione, è
stata fatta in sala una dimostrazione pratica di come rendere al meglio l’immagine
del cibo.
Colori vivi, piccole quantità, ingredienti posti all’ultimo insieme
ad un filo d’olio, e il piatto è pronto, anche se spesso non commestibile, già,
perché come spiegano Lorenza e Flavia, «il
cibo da fotografare non sempre si mangia».
Il tour di “Eat Different”, che attraverserà tutta
Italia però, non è fatto solo di racconti, ma anche di assaggi e testimonianze
di chi fa ormai parte della community.
Nella tappa bitontina, Manuela Barone (green food and cake) e Mamma Lella hanno raccontato la loro
esperienza.
E se per Manuela la cucina sana e “verde” è diventata una vera passione
dopo la nascita dei suoi tre bimbi, sperimentando con loro le sue ricette, per
Mamma Lella l’amore per la cucina si traduce concretamente nel piacere di
vedere la sua famiglia riunita intorno ad una tavola.
Al termine della presentazione, gli ospiti sono stati
deliziati dal menù di cucina mancina preparato da Manuela e Mamma Lella.