La
donna tutta tremante abita già da un po’ gli anta – crediamo con pirandelliana inquietudine –,
ha improbabile crine rubicondo fisso in un’eternità immobile, impiccata ad una
coda bicroma di non si sa bene quale quadrupede, sussurra all’amica ancor più
emozionata di lei, serrata in un siamese defunto: “Madò, quanto è bono”.
Non si
muove foia che Dio (o Belzebù?) non voglia, verrebbe fatto di notare.
Decine di
rappresentanti non molto dignitose del genere femminile butuntine attendono col
fiato sospeso l’epifania di Preziosi Alessandro, attore tivvù poi divenuto
d’impiantito.
Ricordiamo di lui una memorabile performance sul palco del“Maurizio Costanzo Show”, fucina di pseudo talenti molto pseudo a cavallo tra
gli Ottanta e i Novanta, quando recitò una parte di una tragedia greca ed il
demiurgo baffuto lo omaggiò con un umiliante: “Guardate, è incredibile, ha
imparato tutto a memoria”, come soleva fare il nostro maestro alle elementari
con chi studiava il 5 Maggio di don Lisander.
Lui ha appena finito di narrare la
vicenda di Cyrano de Bergerac, in un testo pure accattivante, anche se
costellato di incertezze, di cui nessuno pareva essersi accorto, visto che il
commento più acuto che potevi sentire, persino da colleghe con lo sguardo lustro
di nulla, era “però, ha un po’ di panza”.
Maligna osservazione che presto
veniva riscattata dal doveroso estetico omaggio: “Ma ha due occhi che sembrano
due fanali”, gli torneranno utili nel traffico, penso.
Parentesi. Qualche
settimana prima, aveva dominato maestoso quel medesimo palcoscenico tale Orlando Silvio,
atteso da nessuno se non da pochi intimi alla chiusura del sipario.
Mah,
misteri della vita.
Dunque, dalla scala di destra, il Preziosi a fatica s’è fatto
strada nel fiume esagitato di donzelle di ogni età – mentre fuori, qualche fidanzato nervosamente fumava in attesa che finisse il salivare rito-, accogliendo con sbuffi di
malcelata intolleranza, mai essendo sgarbato, mille flash di cellulari e ipad.
E
dire che la storia da lui raccontata, in fondo, parlava di un uomo d’una donna vago
cui però un naso strambo non meno che deforme annichiliva ogni amorosa
velleità.
Dolente realtà di tante vite e malinconia assoluta.
Ma l’encomiabile
Preziosi avrebbe potuto recitarla in un pub l’8 Marzo dinanzi ad un pubblico
formato da sole fanciulle e sarebbe stata la stessa cosa.
Quando
la magia del teatro è inutile…