Forse, non è parso vero, ai due, tre ragazzi – esita il
polpastrello mio a digitar questa parola, forse perché inconsciamente in cerca
di termini che peschino nel lessico faunistico – che si sono intrufolati, l’altro giorno, in quella casa ormai disabitata.
Non sarà parso vero di trovarla così, vuota.
Deserta.
Già, perché nel giro di pochi giorni erano deceduti i due coniugi che
l’animavano.
Così, si sono introdotti con fare furtivo e circospetto per far
razzia di tutto quello che potevano trovare.
Topi d’appartamento come tanti, troppi in città.
Un crimine quasi all’ordine del giorno per noi bitontini. Però…
Cos’avranno mai potuto rubare questi nostri imberbi, ignobili
concittadini?
Avranno scardinato l’uscio che mille volte ha visto sulla soglia
abbracciare la madre i suoi figli prima di un lungo viaggio?
Quella porta che mille volte s’è chiusa in tempo, prima che una
lacrima sdrucciolasse giù per una ferita improvvisa, ma necessaria della vita?
Sanno loro che di lì sono passati i feretri di Mario e Gemma, che
partivano per il volo eterno a distanza di pochi giorni, perché il respiro di
chi s’ama è un solo vento?
Mentre, anelanti chissà quali ricchezze segrete, schiudevano
cassetti antichi, mica li hanno visti i sogni di Mario e Gemma ancora
abbracciati lì dentro, che palpitavano d’emozione?
Mentre compivano quell’orrenda violazione, avranno rivolto uno
sguardo fuggitivo e preoccupato verso quella finestra, proprio quella che un tempo, in un giorno di primavera, fu lo sfondo
di una foto ed il sorriso del sole che vi splendeva non vinceva il sorriso di
Gemma, che guardava con dolce fierezza il suo uomo, mentre gli carezzava piano
la mano?
Lo sapevano, forse, quei due che Mario era un professore con l’anima
sagomata di rettitudine e Gemma – un nome, un destino – una donna disegnata
dall’amore?
Chissà se lo hanno sentito nel breve cielo della casa l’eco dei sospiri di Gemma che cercava il suo Mario, che, forse, ancora una volta, l’aveva anticipata per prenderla per mano e indicarle il cammino verso l’Azzurro?
Ogni oggetto portato via era vestito di ricordi, ma loro non
possono saperlo, dovendo pensare già a come rivendere il bottino.
In fondo, qualsiasi cosa abbiano rubato, non avranno mai potuto
rubare l’anima di quella casa.
Che già è volata Lassù, dove loro non meriteranno mai d’andare…