In attesa che mercoledì arrivi il regolamento che li istituisca e li disciplini, ieri si è avuto un assaggio di quello che sarà un comitato di quartiere.
In piazza Unità d’Italia, in piena zona 167, una degli slarghi più bollenti della città, un tale di nome Vincenzo Parisi, titolare di una autofficina, ha lanciato ufficialmente la sfida di “Fuori le mura”, il comitato di quartiere della zona.
In realtà l’impegno di Parisi e di altri encomiabili suoi amici nasce già tre anni fa, «perché avevo il grande desiderio di fare gruppo, solidarietà e reciproca collaborazione, e perciò fin da subito ci siamo impegnati nella distribuzione di pacchi alla gente più bisognosa», ci spiega il presidente.
Però ben presto «accade che nel mio quartiere risulta essere difficile distribuire i viveri e mi viene in soccorso l’attuale amministrazione comunale». Che, con il sindaco in prima persona coadiuvato dall’assessore all’Istruzione Vito Masciale, decide di affidare a Parisi e i 300 compagni (anche se sono 29 quelli effettivamente impegnati) un luogo fisico dove portare avanti al meglio il loro impegno sociale.
Ecco, allora, che la scelta cade su una struttura di piazza Unità d’Italia, inaugurata nel 2003 ma fin dall’inizio lasciata al più totale degrado e occupata abusivamente da una famiglia fino a pochi mesi fa. «Io l’ho preso rovinato e tutti insieme lo abbiamo sistemato», precisa Parisi.
Da questo luogo, allora, si inizierà per bene a distribuire i pacchi ai più bisognosi e a entrare più nel merito dei problemi delle singole persone e del quartiere intero. Parola del presidente: «Grazie al Banco delle opere di carità, diamo a oltre 120 famiglie pasta, farina, olio, formaggi e altri prodotti Acea. E se è possibile aiutiamo anche nuclei familiari fuori dal quartiere».
Previa, ovviamente, determinati requisiti, come il reddito Isee e altri indicatori economici. Tutto in determinati giorni della settimana: lunedì – mercoledì e venerdì dalle 10 alle 11.30, martedì e giovedì dalle 15 alle 16.30.
Non solo però un grande impegno per chi ne ha davvero bisogno, ma anche baluardo di difesa per l’intero quartiere. «Speriamo che sempre insieme all’amministrazione riusciremo a riparare, a mettere in sicurezza e a ridare vita a tutto ciò che qui non funziona», si impegna il presidente Parisi.
Michele Abbaticchio, invece, è già proiettato ai comitati di quartiere. «Speriamo che gli altri quartieri abbiano gente come Parisi – sottolinea il primo cittadino – perchè la nostra è una sfida epocale. Abbiamo pensato di dividere la città in 16 comitati e spetterà solo alla città, che dovrà rispondere agli avvisi pubblici ad hoc che faremo, farci capire se sono tanti come qualcuno già ci critica o sono sufficienti».