Occhio di riguardo al capoluogo, ma massima attenzione anche nella provincia.
È l’esito del vertice del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza tenutosi lunedì in Prefettura, convocato per fare l’ennesimo punto della situazione in tema di criminalità.
A richiedere d’urgenza il confronto in casa del prefetto Antonio Nunziante è stato il sindaco di Bari Michele Emiliano, preoccupato per l’escalation di violenza nella sua città, e in modo particolare nel quartiere San Paolo, dove sabato sera è stato freddato a colpi di kalashnikov il presunto boss Donato Sifanno.
L’ex magistrato, inoltre, si è mostrato preoccupato per l’escalation di scippi e di rapine nel quartiere murattiano.
Nulla di nuovo per Nunziante, secondo cui «abbiamo fatto il punto della situazione e informato il sindaco sull’andamento della sicurezza a Bari e sulle contromisure che stiamo prendendo».
Che sarebbero due in modo particolare: presenza di maggior forza di polizia in borghese, a piedi o in auto in centro, e più uomini in divisa e maggiori controlli in periferia.
Dove, però, le forze dell’ordine non mancano «perché nel solo mese di gennaio abbiamo inviato altri 102 equipaggi e altri 60 a febbraio, ma è evidente che ancora non basta», ricorda il questore di Bari Domenico Pinzello.
Il prefetto, però, non ha le luci accese soltanto sul capoluogo, ma anche su quello che succede in Provincia.
Bitonto in primis.
«Non ci sono baresi di serie A e serie B, perchè la Prefettura monitora costantemente anche quel che avviene nei paesi limitrofi». Da queste parti, infatti, sanno che il livello di criminalità nella nostra città è elevatissimo, come dimostrano i quasi quotidiani episodi di scippi e furti.
E, in modo particolare, non ha lasciato certamente con le mani in mano l’assalto al Caveau al quartiere San Pio di una settimana fa ad opera di un commando di una quindicina di persone (http://www.dabitonto.com/cronaca/r/ultim-ora-far-west-tra-santo-spirito-e-bitonto-assalto-al-caveau-inseguimento-e-sparatoria/2527.htm).
I vertici delle forze dell’ordine, infatti, non escludono che tra gli uomini del commando ci siano personaggi di Bitonto o di Andria.