Giubbino verde, jeans d’ordinanza, pistola giocattolo in pugno e quattro paroline, scandite insolitamente bene ed in italiano: “Questa è una rapina”.
Si è presentato così, dinanzi prima ad un orologiaio di via Duca d’Aosta e poi al titolare di un supermercato in via Comez, a due passi dall’Ospedale, il giovane rapinatore protagonista venerdì sera di due tentate rapine che potevano costargli molto caro.
In entrambi i casi, infatti, le vittime hanno reagito e per poco il giovane sprovveduto non ci rimetteva le penne.
Il rapinatore casuale, poco dopo le 20, ha provato prima il colpo all’orologeria Nacci, ma è stato ricacciato dal proprietario, che ha minacciato di colpirlo con la mazza da baseball.
Subito dopo, ha provato l’irruzione nel supermercato ma anche qui il proprietario, notato il movimento impacciato nel caricare la pistola, si è armato di coraggio ed ha provveduto con le maniere forti ad allontanare il giovanotto, che è fuggito via a gambe levate.
Solo la velocità, dovuta alla giovane età, ha consentito al ragazzino di rimanere illeso dalla reazione delle vittime.
“Non so se lo rifarei sinceramente, di sicuro non ci ho pensato un secondo – racconta il proprietario dell’Orologeria Nacci -. Certamente, qualora l’avessi colpito, si sarebbe fatto molto, molto male“.
“Me lo aspettavo che prima o poi sarebbero arrivati anche qui. Quando assaltarono l’oreficeria di mia sorella su via Matteotti, tempo fa, mi chiesi come mai non fosse ancora toccato a me. Così, quando ho visto entrare il giovane rapinatore, e quando ho visto la sua timidezza nell’affrontarmi, ho capito subito di avere di fronte uno che non era avvezzo a rapine o colpi simili“, conclude il proprietario.