Dal sindaco Michele Abbaticchio riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Per
la ricostruzione del Teatro Petruzzelli con fondi pubblici, con una
stanziamento di 30 miliardi di lire, Comune, Regione Provincia posero come
condizione la costituzione della Fondazione, come espressione del territorio,
della sue capacità di proposta e di realizzazione, della sua volontà
innovativa.
Non
la ripetizione di una Fondazione secondo un modello, sostanzialmente fallito ora
rivisto con i nuovi provvedimenti del Ministro Bray, che ha causato sperperi,
ingigantirsi delle spese, condizionamento del mercato culturale,
burocratizzazione, ma un “soggetto nuovo”, come era scritto nei documenti della
Regione Puglia e del Comune di Bari che, sin dal 1997, affermavano la esigenza
di un cambiamento.
Già
la intestazione della Fondazione a costituirsi, comprendeva non soltanto il
Teatro Petruzzelli ma i “Teatri di Bari”, conteneva una indicazione di visione
allargata e complessiva per un’attività che doveva riguardare Bari, le tante
realtà dinamiche della provincia e la Puglia e delineare un modello nuovo di
intervento culturale nel Mezzogiorno.
La
rivendicazione di una personalità legata al territorio per la nomina del
Sovrintendente non è, quindi, per coltivare illusioni localistiche, ma per
sviluppare talenti – emarginati dal business e dalla contraffazione informativa
mediatica -, e strutturare azioni culturali leggere che, nei tempi della
economia globale, impongono non ragionieristici risparmi ma coltivazione di
idee, rigore di proposte, serietà di bilanci, onestà e trasparenza nelle
scelte, ben oltre le Agenzie, gli scambi occulti, le preferenze clientelari e/o
amicali.
Nel
momento in cui è in crisi il sistema ingigantito dei contributi pubblici e
delle spese eccessive sostenute da contributi pubblici, della proclamazione
assillante di eventi nel nome del divismo gonfiato sempre dai contributi
pubblici, dalle intermediazioni spesso nascoste che alimentano arricchimenti
personali, dispersione di risorse e creazione di falsi miti, come è evidente anche
da ciò che sta succedendo a Parigi o a Vienna, ed in Europa in genere, è
necessario trovare nuova linfa, nuova gioventù, nuovi entusiasmi, nuovi veri
talenti nel nostro territorio, nel Mezzogiorno.
La
scelta di Michele
Mirabella come Sovrintendente della Fondazione Lirica Teatro
Petruzzelli e Teatri di Bari è per un garante di queste nuove, necessarie
prospettive sul futuro del Teatro lirico legato al territorio e del territorio espressione.
La
scelta di Michele
Mirabella non è la scelta di una persona, è una scelta per
una nuova politica culturale.
Michele Mirabella, del resto, nella
sua attività teatrale non ha mai dimenticato la cultura europea, la dimensione
di una Regione come la Puglia che ha avuto una proiezione europea nei suoi
grandi musicisti da Traetta e Piccinni in poi, che sono stati i protagonisti
della grandissima Scuola Napoletana, che nel ‘900 sono stati protagonisti, con
il Futurismo ed oltre, delle nuove espressività.
Oggi
il fermento culturale è vivo, forte
nella regione con i suoi Teatri, i suoi Conservatori, le
Università, i suoi gruppi teatrali e musicali, le Istituzioni Orchestrali di
sicuro prestigio, con le quali vanno create sinergie. Esso consentirà – ed è la
storia culturale del ‘900 della Puglia a dimostrarlo dalle esperienze futuriste
in poi – anche innovazioni sperimentali,
che la Direzione Generale dello Spettacolo del Ministero dei Beni e delle Attività
culturali potrà avviare, per nuovi modelli delle attività lirico-musicali,
proprio valendosi della Fondazione pugliese.
Ed
a quel patrimonio storico culturale, alle nuove realtà di ricerca, di studio,
di pratica vogliamo e dobbiamo riferirci nel proporre Michele Mirabella Sovrintendente
della Fondazione Teatro Petruzzelli e Teatri di Bari.