Palombaio:
uno spettacolo meraviglioso è stato quello che la piccola frazione bitontina ha
offerto e goduto nello stesso tempo nel periodo natalizio appena vissuto.
Una piccola comunità è stata capace di
realizzare, come sua tradizione, un villaggio ebraico non tralasciando quelli
che sono gli elementi della propria cultura locale. Lavoro grandemente premiato
dalle migliaia di visitatori che si sono letteralmente affollati nei giorni di
apertura del presepe vivente.
Uomini, donne, giovani, bambini, che pur
di dare voce e vita alla propria testimonianza della fede in Gesù vero uomo e
vero Dio, hanno fatto la rinuncia delle festività trascorse nella tradizione
del gioco, della tavola e degli amici da trattenere a casa.
Palombaio ha realmente superato se
stessa e, lunedì 6 gennaio vi è stata l’ultima e forse la più partecipata
manifestazione: l’arrivo dei Magi. Momento non folkloristico, non rituale ma
fortemente catechetico. Al termine della messa, i personaggi dell’oriente si
sono messi in cammino, sui loro cavalli, fino a giungere presso l’ingresso del
villaggio presepiale. Qui, insieme alle migliaia di visitatori hanno ascoltato
il brano evangelico di Matteo che racconta appunto l’arrivo dei magi a Betlemme
e poi, con incedere elegante, si sono incamminati sino alla stalla, dove hanno
posto i loro dono ai piedi della mangiatoia, mentre si ascoltava un dialogo che
spiegava il gesto e il suo significato: siamo amati da Dio e l’uomo che cerca quest’amore
lo trova ed è posto nella condizione e nel desiderio ardente di amare. Tutti i
personaggi del presepe, accolto il messaggio dell’amore e accorrendo alla
stalla, hanno manifestato il loro amore l’uno per l’altro. Il discorso finale
del parroco, ha poi invitato ancora una volta tutti i palmaristi, a
riappropriarsi della propria fede e del coraggio della testimonianza.
Ieri (lunedì
6 gennaio, ndr) il paese sembrava impazzito, terribilmente congestionato e
paralizzato da un traffico di persone e veicoli che nessuno avrebbe mai potuto
aspettarsi. Al termine della messa vespertina, il panorama era terrificante e
meraviglioso insieme: un tappeto di gente, che in maniera ininterrotta andava
dal sagrato della chiesa nuova sino al presepe. Gli organizzatori però avevano pensato a tutto: telecamere e maxischermi
hanno permesso ad ognuno di vivere in pienezza il momento proposto dalla
comunità.
Non
possiamo che ringraziare Dio e ogni palmarista che ha reso possibile il
realizzarsi di questo miracolo dell’amore. Riprendiamo le parole del parroco
per dire a tutti, grazie: “Un grazie grande a tutti coloro che si sono
impegnati nella progettazione del presepe, a chi ha donato e prestato
materiali, a chi ha lavorato come carpentiere, falegname, muratore
elettricista, giardiniere, chi ha sudato trasportando materiale di ogni tipo, a
chi ha cucito e preparato vestiti, a chi ha insegnato canti e balli a chi
dietro le quinte ha lavorato nel nascondimento, a coloro che hanno curato e
realizzato le stampe di manifesti e tutto ciò che serviva al nostro presepe, un
grazie a chi ha curato le comunicazioni sociale e le comunicazioni con le
autorità civili, grazie a chi ha fatto da parcheggiatore a chi ha permesso un
po’ di vigilanza in più, grazie all’Oratorio, un grazie grande a tutte le
comparse e i personaggi del presepe, un grazie a chi ci ha permesso di avere
gli animali. Un grazie a chi ci ha
criticato e ci ha permesso di crescere, una nota di biasimo a chi critica per
gelosia, invidia e “sport”. Insomma, un grazie a tutti!”
Nel
nostro Natale palmarista, così bello e partecipato, c’è stata però una nota
stonata: la completa assenza del comune di Bitonto. Unica presenza è stata la
visita, peraltro graditissima, della vice sindaco, la professoressa Rosa Calò.
Quasi un capro espiatorio per scusare l’assenza del Sindaco e degli assessori
alla manifestazione di apertura e inaugurazione del 22 dicembre scorso.
Crediamo che non ci sia “Giro olio” che tenga, in quanto se non fosse stato
possibile per il sindaco, un suo collaboratore avrebbe potuto farsi presente in
sua rappresentanza. È finita la manifestazione che li teneva impegnati a
Bitonto ma non li abbiamo visti ugualmente. La comunità si aspettava una
presenza nell’arco delle festività, invece nulla. Questo atto lo riteniamo un
vero strappo di quel programma di valorizzazione e apprezzamento della frazione
palmarista. Non parliamo poi della totale assenza dei vigili urbani, (intra)visti
solo per due volte e per una mezzoretta. Ieri, 6 gennaio, mentre migliaia di
persone (abbiamo superato 4mila presenze!) si accalcavano in paese, alcuni
cittadini di Palombaio hanno agito da improvvisati vigili. La polizia
municipale si è affacciata, forse per qualche segnalazione, quando ormai il
flusso si era regolarizzato.
Questo è
il nostro grande dispiacere, questo il nostro rammarico: vedere confermate
quelle sensazioni che da anni proviamo. Non ci si venga a dire che non è vero, non
arrabbiatevi perché denunciamo ciò che sentiamo vero e che è stato dimostrato
tale dagli atteggiamenti registrati!
Palombaio
si sta impegnando. Palombaio si vuole mettere in piedi e lo sta facendo
imparando a riscoprire la propria dignità, attraverso l’impegno della
riscoperta dell’essere comunità amata da Dio.