Dalle tenebre alla luce.
Dalla chiusura per oltre un anno alla riapertura in pompa magna.
Ecco il cammino della chiesa di san Domenico.
Il gioiello barocco del
nostro centro storico è tornato a splendere il 27 dicembre, giorno dedicato a
san Giovanni Evangelista, a cui è intitolata la relativa parrocchia.
E proprio venerdì, nella
concelebrazione eucaristica di inaugurazione, l’arcivescovo di Bari-Bitonto mons. Francesco Cacucci, prendendo
spunto dalla lettura della visita al sepolcro vuoto di Gesù Cristo, ha
ricordato la “resurrezione” della chiesa.
Una “resurrezione”
fortemente voluta dal parroco don Ciccio
Acquafredda ma anche e soprattutto dall’Arciconfraternita Maria SS. del Rosario, dalla Confraternita Monte dei Morti della Misericordia e dalla Confraternita S. Antonio da Padova.
Sono state proprio loro ad
investire nel restauro della chiesa di San Domenico ben la metà della cifra
necessaria (circa 200mila euro), a cui si sono aggiunti i fondi della CEI (Conferenza Episcopale Italiana),
garantiti dall’8 per mille.
I lavori, interrotti a
causa di ritrovamenti archeologici (8 camere sepolcrali comuni, risalenti probabilmente al XVII e XVIII secolo),hanno portato al miglioramento della risposta sismica delle fondazioni e
all’eliminazione di alcuni fenomeni di umidità per la chiesa che, prima a
Bitonto, può vantare un impianto di riscaldamento sotto la nuova pavimentazione
in pietra di Trani, che ha sostituito quella in marmetta di cemento.
Questo non è che il quarto
intervento. Già 5 anni fa, si era iniziato con il restauro dei fregi della
Cappella dei Misteri, poi proseguito con i lavori di manutenzione straordinaria
del corpo di fabbrica della chiesa e con il risanamento conservativo e
miglioramento della risposta sismica del campanile, oltre che al restauro del
coro, degli affreschi, di alcune statue e del Crocifisso posto sull’altare
principale.
E l’opera non si è ancora
conclusa. All’orizzonte c’è già un nuovo progetto di restauro che questa volta
dovrebbe interessare le strutture lignee: ambone, portale e organo.
La celebrazione di
inaugurazione si è conclusa sabato sera con il Gran Concerto di Fine Anno della Grande Orchestra Italiana del maestro
Simone Mezzapesa, organizzato dalle amministrazioni delle confraternite
responsabili dei lavori.