L’Italia
è piegata.
In
ginocchio, con un forcone puntato alle spalle.
Grandissimo,
fatto di uomini e donne, inferociti.
Un movimento incontrollabile e magmatico
affiancato da gruppi di destra, come Casa Pound, e Forza Nuova.
Ne
abbiamo viste di tutti i colori: saracinesche serrate, commercianti tremanti e
persino poliziotti che tolgono il casco mischiandosi e confondendosi nei ruoli.
Poi,
scopriamo che uno di quei coraggiosi senza casco scrive sul suo profilo
Facebook: “Fa un accidente di
freddo. E prima i furbacchioni fanno sta foto del caspio, prima si levano dalle
scatole e riesco a togliermi sti quarzo di anfibi che mi fanno un male boia“.
A Bari, abbiamo le forze dell’ordine preoccupate per l’infiltrazione della
criminalità organizzata in questo movimento.
Ad
Andria, sono stati mandati a casa i dipendenti della Coop (una delle dipendenti
ha parlato di terrorizzanti atti intimidatori) e stessa sorte è toccata ai
negozi del centro e zona ASI a Molfetta dove ci sono state ronde anche nelle
aziende (sono state chiuse, infatti, il Centro Commerciale Mongolfiera,
l’Ipercoop, Brico Casa, il Fashion District, Emporio Amato, Migro, Lidl,
Decathlon ed Eurospin e sono state evacuate la Network Contacts e la Exprivia
Spa).
I
manifestanti hanno poi dichiarato ai negozianti del centro: “Noi alla zona Asi abbiamo fatto chiudere
coloro che vi stanno facendo chiudere“.
Anche
se poi hanno aggiunto: “Se non
potete però non ci sono problemi, accettiamo la vostra decisione“.
I
binari della stazione ferroviaria di Bisceglie sono stati occupati dai
manifestanti. Tutti i treni regionali e a lunga percorrenza sono fermi nelle
stazioni di Bari, Molfetta, Trani, Corato e Barletta.
Lanciare bombe carta, sassi, bottiglie, tombini, malmenare la gente e impedire
la percorrenza sulle strade a chi potrebbe perdere il posto di lavoro, causando
un traffico in tilt sulla tangenziale barese nonostante il divieto di
assembramento degli automezzi disposto dal prefetto, potrebbe avere poco a che
vedere con una manifestazione civile.
Così la domanda giunge spontanea, sulla base di una riflessione fatta dal
sindaco di Torino Fassino – dove la situazione è degenerata di molto -, “manifestare è legittimo, ma che diritto si
ha di sconvolgere la vita della città e la normalità di chi la abita?“.
Riflettiamo:
è davvero tutto necessario?
La
virtù non è sempre nel mezzo?
Ci
saranno oggi movimenti anche a Bitonto?
Eppoi,
se domani verrà votata la fiducia cosa accadrà?
Viviamo
nell’incertezza del domani.
Nell’inadeguatezza
dell’esistenza, della politica, finanche della rivoluzione…