12 milioni di euro di fondi comunitari, nazionali, regionali per i lavori pubblici in città nei primi 17 mesi di amministrazione.
Mentre il Consiglio comunale stava dando il via libera al piano delle opere pubbliche triennali 2013 – 2015, la maggioranza diffonde in città un manifesto con il quale rivendica l’operato e i presunti grandi successi (almeno in termini di finanziamenti ricevuti) in questo primo anno e mezzo di governo della città.
Successi che, inevitabilmente, «cambiano volto a Bitonto», si legge nello scritto. Secondo il quale, «a 17 mesi dall’elezione del sindaco Abbaticchio, l’amministrazione comunale rende noto che grazie agli atti amministrativi e politici della nuova giunta e del nuovo Consiglio comunale la città di Bitonto beneficerà di lavori pubblici e di servizi per un valore complessivo di quasi 12 milioni di euro comunitari, nazionali e regionali non a carico delle casse comunali(che comunque, è obbligato a cofinanziare i progetti con una somma in cassa, ndr). Attraverso appalti pubblici previsti per legge – continua il manifesto – si realizzeranno nuove strutture sportive e didattiche, si riqualificheranno aree soggette a degrado, si recupereranno edifici di interesse storico e culturale, si completeranno reti idriche e fognarie, si asfalteranno numerose arterie stradali».
Segue, poi, l’elenco delle opere in questione, e si va dalla pubblica illuminazione in piazza Cavour (finanziamento di 95 mila euro) ai quasi 3 milioni di euro per la realizzazione del Centro tecnologico nella zona P.I.P, passando per gli oltre 2 milioni di euro per il potenziamento della rete idrica e rifacimento delle arterie stradali e i quasi 900 mila euro per il progetto Sac in tema di valorizzazione della biblioteca comunale.
«Il manifesto non è assolutamente contro qualcuno – afferma il sindaco Michele Abbaticchio –ma solo una volontà di rendicontare alla città quanto fatto finora proprio il giorno in cui il Consiglio comunale votava il piano delle opere pubbliche triennali».
Nel manifesto, ovviamente, nessun riferimento alla presunta stangata che l’amministrazione avrebbe imposto ai cittadini con la Tares e l’Imu. «Il contratto con l’Asv non l’ho deciso io – afferma il primo cittadino respingendo le accuse – e comunque stiamo cercando di limarlo con il nuovo piano industriale che stiamo predisponendo. Io, come amministratore, ho il dovere di conciliare le necessità di far quadrare i conti del Comune con le difficoltà di chi fa fatica ad arrivare a fine mese e mi sembra che, con le numerose agevolazioni che abbiamo approvato unite ai tagli di spesa che abbiamo realizzato, stiamo cercando di mantenere questa linea».