Riformulazione della sospensiva del Tar Puglia.
Accoglimento, quindi, del ricorso presentato dal ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri.
Tribunale di Bitonto che deve chiudere immediatamente (o quasi) ed essere accorpato a quello di Modugno.
È una vera “stangata” quella che arriva dal Consiglio di Stato, chiamato ieri a pronunciarsi sul ricorso presentato dal Guardasigilli in merito alla decisione del Tar regionale pugliese di sospendere, almeno fino a febbraio, la chiusura del tribunale cittadino (http://www.dabitonto.com/cronaca/r/tribunale-di-bitonto-il-ministro-cancellieri-ricorre-al-consiglio-di-stato/1877.htm).
Ebbene, il supremo organo decisionale non ha lasciato scampo ai nostri uffici giudiziari. «Il Consiglio di Stato ha deciso di riformulare la sospensiva del Tar Puglia – ha spiegato Antonio Deramo, il legale che ha seguito la sentenza – accettando così il ricorso della Cancellieri. L’organo, in realtà, non ha dato torto al comune di Bitonto (che ha opposto resistenza, ndr) ma ha preferito salvaguardare la riforma generale piuttosto che le necessità del singolo territorio. Ora il Tribunale deve chiudere ma onestamente non so come farà a farlo vista la gran confusione che c’è».
La decisione del Consiglio di Stato ha effetto immediato. Perciò, appena gli atti saranno notificati alle parti, dagli uffici giudiziari di via Planelli inizieranno il trasloco verso quelli di Modugno, così come previsto dal decreto ministeriale dell’8 agosto scorso.
La sentenza è una mazzata anche per gli avvocati bitontini che, dopo mesi di battaglie e di proteste, si trovano al momento con un pugno di mosche in mano, ma non demordono. Oggi, alle 12, si sono dati appuntamento in Tribunale per decidere le prossime mosse, anche se pare certo che le iniziative future saranno finalizzate al tentativo di mantenere lo status quo almeno fino a febbraio, quando il Tar Puglia si pronuncerà nel merito della sospensiva del decreto ministeriale. Ed è al Tribunale amministrativo, allora, che si aggrappano gli avvocati e i cittadini tutti (oltre che al referendum), anche se la sua decisione potrebbe essere influenzata da quella “romana” presa ieri e dare così il colpo di grazia definitivo agli uffici giudiziari nostrani.
Anche il sindaco Michele Abbaticchio, ha espresso amarezza per la pronuncia del Consiglio di Stato parlando di «un’altra sconfitta per la politica, ancora una volta incoerente con se stessa», e ha auspicato che tutto rimanga fermo almeno fino a febbraio.