C’è un angolo della città che proprio non si può vedere.
Lì dove via de Ildaris s’incrocia con via Magenta, c’è un triangolo denominato Largo Caldarola.
Sede un tempo della storica “baracca” di Pasquale, che dispensava brevi gioie gastronomiche ai più piccini, oggi è lo scrigno scoperto della inciviltà.
Forse per il fatto che vi sono cassonetti vari, destinati ovviamente alla differenziata – e, vi prego, diteci che non vanno a finire tutti in un solo contenitore, sarebbe inutile e frustrante farla -, ogni sera vi si trovano ammonticchiati rifiuti di ogni sorta. Mobili spaccati, cucine dismesse, elettrodomestici defunti, cartoni svariati. Eppoi, buste su buste.
I branchi di cani randagi pasteggiano giustamente, trovando tutto imbandito. I colombini pure.
I rom anche. Rapida parentesi: sappiamo che è loro costume e nessuno vuole vietar loro la questua quotidiana fra le immondizie, stringeva davvero il cuore vedere un bimbo minuscolo giocare con gli scarti della modernità.
Poi, all’alba, arrivano gli operatori dell’Asv, che come Silvan fanno le magie e riescono a far sparire tutto quel caos di barbarie.
D’accordo, qualcuno potrebbe obiettare: è il loro dovere.
Sì, però se tutti i cittadini facessero il loro dovere di cittadini, tutta quella babele turpe non ci sarebbe…