È
avvilente incominciare la giornata senza vedere il sole né un barlume di
serenità negli occhi della gente che incontri.
Ieri,
nell’autobus per Bari, un gruppo di donne si preparava a raggiungere piazza
Prefettura e a incominciare una giornata di battaglie “sindacali”.
Ed erano
appena le otto di mattina.
Tra
di esse, anche alcune operatrici scolastiche di Bitonto (tutte lavoratrici ex
LSU), che rischiano di perdere il lavoro o di assistere inermi a una notevole
riduzione del salario.
“Guadagniamo
800 euro al mese”, spiega un’operatrice scolastica del Liceo Scientifico
Galileo Galilei, “ma ora vogliono ridurci la paga a 350 euro. Che cosa ci
facciamo?”
A
quanto pare, l’appalto dei lavoratori ex LSU delle scuole è stato vinto al
ribasso da un’azienda tedesca, che adesso intende recuperare le spese
abbassando il costo del lavoro.
Senza alcun riguardo per la dignità dell’uomo e
senza alcun rispetto degli accordi sindacali.
“Per
undici anni abbiamo lavorato per una cooperativa di Bologna”, dichiara un’altra
operatrice, “e siamo stati trattati bene. Anche dello stipendio non potevamo
lamentarci. Ma ora stiamo per perdere tutto”.
E
proprio nell’istante in cui la donna terminava la sua amara dichiarazione, un
aereo stava disegnando una scia di luce nel cielo, che ieri sembrava la
“tavolozza di un pittore sbadato”.
Insomma,
ancora storie di un’Italia che si svende al miglior offerente.
Ancora storie
che invitano ad alzare gli occhi al cielo e a sognare di fuggire via.