Marco Rossi-Doria, da piccolo, era una “capa màtt” e non amava molto i libri.
Nonostante suo padre fosse il grande Manlio, politico tutto d’un pezzo e profondo studioso delle dinamiche socio-culturali del nostro Paese, che provava a rialzarsi dallo sterminio della Seconda Guerra Mondiale, preferiva la strada alle aule e alle cattedre.
Al punto tale da diventare maestro di polvere ed esistenze randagie.
Sarà per questo che ieri mattina si è trovato a suo agio nella cooperativa sociale Eughenia.
Così, seduti attorno ad un tavolo impreziosito da bocconotti e “Na beer”, la birra prodotta dagli utenti stessi, gli operatori di questa mai troppo benedetta realtà cittadina, il responsabile Michele Bulzis, la dottoressa Rosanna Lallone della Provincia di Bari – funzionario che nulla ha dello stereotipo dei funzionari, spirito libero essendo – ed i ragazzi con gli occhi assetati di vita stavano tutti rapiti ad ascoltare ilo sottosegretario alla Pubblica istruzione.
“La grande sfida è dare un futuro a questi giovani – ha attaccato il viceministro -. E la difficoltà più grossa è fare tutto questo in terra meridionale. Va bene l’istruzione, ma è fondamentale che i ragazzi comincino a prendere consapevolezza del mondo del lavoro, certo non ci sono più le condizioni per fare tornare a lavorare a 14 anni. Però, per esempio, penso che gli studenti del liceo classico, oltre che studiare, dovrebbe imparare a gestire gli spazi e pulire le aule. A Cuba, in India e in Africa fanno così, non capisco perché si debba fare solo i signori. Allora, penso che si debbano creare forme di occupazione per i minori tra i 14 e i 16 anni, ovviamente tutelati secondo la legge, in discipline come arte, teatro, musica e cucina, perchè in questo modo si può affrontare il territorio in maniera diversa“.
Ed ha proseguito: “Questo, ovviamente, prevede anche che si faccia una formazione dei formatori adeguata nelle scuole, che dovrebbero essere maggiormente motivati e questo può accadere solo se a fare le lezioni saranno persone preparate ad hoc. Già, devono parlare loro colleghi che sanno di cosa parlano“.
La conclusione non poteva non essere in bilico tra esortazione e saggezza: “Lo Stato dà delle opportunità imporetanti che, poi, le scuole in base alla sfera dell’autonomia dovranno sapersi gestire. Tocca a loro realizzare i programmi e verificarne gli esiti. Non bisogna farsi sfuggire la chance dell’Azione 3 del PON “Competenze per lo sviluppo”, “Realizzazione di prototipi di azioni educative in aree di grave esclusione sociale e culturale, anche attraverso la valorizzazione delle reti esistenti”. Da sottosegretario posso fare solo questo, esortarvi ad una forte alleanza con dirigenti e docenti, che devono convincersi che è insostituibile il dialogo con tutti gli operatori del privato sociale. Ragazzi, dovete portare pazienza“.
Insomma, l’unione fa la forza, questo ha voluto raccomandare ai presenti Marco Rossi-Doria.
Senonché, andando controtendenza specie qui da noi, Michele Bulzis va predicando il lavoro in rete da un decennio o giù di lì.
Tant’è che ha già creato in colaborazione con altre cooperative un consorzio di tipo B, e sta trasformando una tenuta in panificio e ristorante.
Ed è con essa che ha visto finanziate due borse lavoro per due suoi ragazzi.
Tra un po’, ciliegina sulla torta, partirà pure un laboratorio musicale col maestro Andrea Gargiolo, insegnante di conservatorio e soprattutto artista vero.
Così, gli amici di Eughenia, che per missione stanno insegnando ai loro ragazzi a riscrivere la vita, ora alle pagine di questi romanzi unici e appassionanti, aggiungeranno pentagrammi da ornare di dolci note.
E chissà che per molti non cambi davvero musica…