26 ottobre 1913. Esattamente cento anni fa si tenevano le prime elezioni a suffragio universale maschile. Una data importante per il popolo italiano, dal momento che si vide riconoscere, seppure limitatamente al genere maschile, il diritto di voto, prima riservato ai ricchi. 8 milioni di persone si recarono per la prima volta alle urne per scegliere a chi affidare le redini del Paese. Fu senza dubbio un grande passo verso l’emancipazione politica degli individui e la democrazia.
Ma a Bitonto quella data è ricordata anche per un altro episodio molto meno edificante, che minò il libero svolgimento delle consultazioni. L’appuntamento elettorale fu influenzato dall’uso della violenza da parte dei mazzieri al soldo di Domenico Cioffrese, candidato bitontino al Parlamento. A farne le spese fu il socialista molfettese Gaetano Salvemini. Una testimonianza di quelle vicende è ancora presente in via Matteotti, all’altezza di Piazza Sant’Egidio. Un graffito, reso quasi illeggibile dal tempo, recita: “Vota Domenico Cioffrese”. Quegli eventi che si inserivano all’interno di dinamiche politiche ben più ampie, riguardanti tutta la penisola ed in particolare il Mezzogiorno, al centro di scontri infuocati tra latifondisti e masse contadine.
In occasione del centesimo anniversario di quegli eventi, Michele Muschitiello e Laura Fano hanno redatto un saggio storico dal titolo “1913: Il suffragio universale. Scandalo a Bitonto” per le Edizioni Raffaello. Il volume sarà presentato questa sera, alle 18.30, nella Sala degli Specchi di Palazzo Gentile, insieme agli autori, al professore di storia contemporanea Mario Spagnoletti, autore della prefazione, a Francesco Paolo Sisto, deputato alla Camera, al sindaco Michele Abbaticchio e all’assessore Vito Masciale. Sarà l’occasione per discutere dell’Italia odierna, ancora attraversata da profonde incertezze economiche e politiche. Modererà l’incontro Viviana Minervini, giornalista del Da Bitonto.