Schola magistra vitae,
la scuola è maestra di vita.
Palestra di anime, vite, bambini e ragazzi che diventano
creature pensanti autonome e cittadini del domani, ma anche dell’oggi.
Non sempre, però, le situazioni all’interno delle strutture
scolastiche sono delle più floride e ottimali, a detta di tutti quelli che vi
prendono parte: dai dirigenti ai docenti, passando per il personale e finendo
(non ultimi per importanza, anzi!) con i ragazzi, che purtroppo diventano
spettatori passivi di realtà ben più grandi e incomprensibili.
E forse è meglio.
Tutto in questo momento sociale e storico ci sforziamo di
credere che “deve far rete”.
Rete è collaborazione, è agire per un bene comune, impiegare
le forze per raggiungere un solo obiettivo: la crescita serena di quel che sono
i nostri figli, fratelli, nipoti. Il nostro domani.
Non sempre ciò accade. Perché? Molteplici i problemi.
Poltrone da mantenere, posti di lavoro da non poter perdere,
interessi politici, spesso impedimenti reali derivanti dalla legge sempre contorta,
che mai si rende semplice e a favore, almeno ogni tanto, dei cittadini.
Ma veniamo a noi.
Abbiamo girato per le strade della città, entrando a stretto
contatto con le scuole bitontine attraverso l’incontro di tutti i dirigenti
scolastici.
Carmelo Daucelliper la “N. Fornelli”, Anna Teresa
Bellezza per l’Istituto Comprensivo “Cassano – De Renzio”, Angela Mangini per l’I.c. “Sylos – Don
Milani”, Maria Pia Matilde Giannoccari dell’I.c. “Caiati”, Pastoressa per l’I.c. “Modugno –
Rutigliano” e Giuseppe Paciullo per la
scuola “don Tonino Bello”.
Abbiamo analizzato, insieme a loro, la rete scolastica attraverso il connubio, sia con gli Istituti che
con il fronte comunale, ma anche la
gestione degli spazi scolastici, i problemi economici delle famiglie meno
abbienti (ahinoi, in continuo aumento), per ultimo la mensa per alcuni partita solo
quest’anno.
Proprio riguardo la mensa, vi diamo subito qualche dettaglio
tecnico per capire meglio la questione.
La mensa scolastica, che partirà proprio oggi, sarà gestita dalla ditta Pastore srl. Nella scuola dell’infanzia
sono 43 in totale le sezioniinteressate (14 al 1° C.D. “Fornelli”, 5
all’I.C. “Cassano-De Renzio”, 2 all’I.C. “Sylos”, 7 all’I.C. “Caiati-Rogadeo”,
9 all’I.C. “Modugno-Rutigliano”, 6 all’I.C. “don Tonino Bello”: 3 a Palombaio e
3 a di Mariotto). Le scuole primarie, che partono con il servizio sono 3:
il 1° C.D. “Fornelli” con 4 classi, l’I.C. “Sylos” con 2 classi del plesso “don
Milani” e l’I.C. “Modugno-Rutigliano” con 4 classi del plesso di via
Amendolagine.
Novità importanti anche per le tariffe a carico delle
famiglie. La Giunta comunale, infatti, ha ritoccato i prezzi del ticket e
introdotto riduzioni e agevolazioni specifiche (delibera n. 244 del 30
settembre). Per la scuola dell’infanziail ticket per singolo pasto varia da
0,40 a 3,84 euro, in funzione del reddito familiare; gli alunni della scuola primaria, invece,
pagheranno un ticket variabile, sempre in base al reddito, da 0,44 a 4,26 euro. Una riduzione del 15%
sul costo del singolo ticket sarà riconosciuta al secondogenito nel caso di due
figli che usufruiscono contemporaneamente del servizio; la riduzione sale al
30% per il terzogenito e successivi nel caso di tre o più figli che frequentano
la mensa. La Giunta ha anche introdotto l’esonero dalla partecipazione al costo
del pasto, nei casi di particolare difficoltà economica del nucleo familiare,
che sarà accertato dal Settore Servizi sociali. I modelli di domanda da
utilizzare per l’iscrizione sono già disponibili nella sezione “Modulistica”
del sito internet del Comune di Bitonto (http://www.comune.bitonto.ba.it/cittadini/moduli.html).
Non ci siamo sottratti all’ascoltare anche l’assessore alla
Pubblica Istruzione, il prof. Vito
Masciale, in modo da rendere più chiara la situazione e soprattutto per far
giungere voi, nostri cari lettori, alle conclusioni.
Nell’inchiesta, assieme alle mie due fedeli compagne di
avventura Maria Carmela (Carmen) Toscano e Cinzia Monte, anche il giovanissimoFrancesco Castellaneta che ci ha raccontato “la scuola dentro” e un professore,
ormai in pensione, che ci ha svelato misteri, virtù, impegno sociale e
nostalgie della tanto amata scuola.
Vi auguro una buona lettura e una obiettiva visione
dell’indagine.