La nostra città è talmente “stravagante” (l’aggettivo è un eufemismo, sia chiaro) che anche una normale domenica pomeriggio ti puoi imbattere nelle cose più strane. Anche se purtroppo strane non lo sono.
Sono le 17.35 circa, e il sottoscritto è appena uscito dal campo comunale di via Megra dove ha assistito alla vittoria dei neroverdi sul Monte Sant’Angelo. A 20 metri dall’ingresso, noto un vero e proprio spazio arredo di una casa sparso accanto ai bidoni per la spazzatura. Ce ne è davvero per tutti i gusti, perchè tavolini, sedie, assi di legno e mobili la fanno da padrone. Provo un senso di vergogna. Immortalo e vado avanti.
Scendo lungo tutta via Megra, e subito scorgo che nella piccola piazza Angelo Cardone lo spettacolo ha un secondo round. Anche qui stessa scena di qualche minuto prima: bidone della spazzatura con annessi divani, assi di legno, e altri attrezzi di mobilia vari. Seconda vergogna della giornata. Fotografo e riprendo la mia strada.
Altri 100 metri e mi imbatto nel terzo mobilificio abusivo della giornata. Questa volta è all’angolo tra via Castefidardo e via Ambrosi seniore, all’imbocco della città vecchia. La stessa identica scena di due minuti prima. La stessa identica scena di cinque minuti prima. Ancora tre discariche a cielo aperto. Nel piccolo spazio di 350 metri l’una dall’altra.
Anche qui fortografo, e provo a chiedermi come possano succedere queste cose, ma la risposta è davvero scontata. Purtroppo. L’unica cosa positiva è che non ho trovato altri mobilifici aperti nel restante tragitto verso casa. Sono stato davvero contento di questo.