Da quando Corso Vittorio Emanuele nelle ore serali è
stato inibito al traffico, relativamente ai veicoli provenienti da piazza
Marconi (la più nota “manica della frisola”) e via della Repubblica Italiana, in piazza Aldo
Moro ne succedono di tutti i colori.
E per fortuna che nessuno, sinora, abbia fatto ricorso
alle cure del pronto soccorso o, addirittura, non sia finito in ospedale. Non
sembri un’esagerazione, ma i pedoni che sostano o percorrono il marciapiede
antistante la chiesa di S. Francesco da Paola, corrono il rischio di essere
travolti da uno o più motori di ogni cilindrata che, in fila indiana (tre,
quattro, cinque….) e a velocità piuttosto sostenuta, sopraggiungono da via
della Repubblica con a bordo bulletti da quattro soldi, non di rado sprovvisti
di casco.
Succede, infatti, che a causa dello sbarramento che si
trova in corrispondenza della sacrestia della succitata chiesa, i motociclisti,
utilizzando uno dei due scivoli esistenti, siano costretti a impegnare il
marciapiede in questione a mo’ di scorciatoia, per raggiungere corso Vittorio
Emanuele.
Il tutto sotto lo sguardo attonito e sgomento della gente, anziani,
adulti, giovani e bambini in tenera età, che ha solo il torto di trovarsi in un
posto che, per definizione, dev’essere riservato a chi cammina a piedi.
Attenzione, però, a qualche colorito rimbrotto di troppo, perché in questi casi
il meno che possa succedere al malcapitato pedone è una risposta infarcita di
improperi e frasari irripetibili.
Se poi ci si imbatte in qualche tipetto
particolarmente irascibile e riottoso, è facile che dalle parole si passi alle vie
di fatto, con le conseguenze che ne possono derivare.
A tal proposito va sottolineato che in una zona
centrale come piazza Aldo Moro, cuore pulsante della vita cittadina, non esiste
la benché minima traccia di un tutore dell’ordine, la cui presenza farebbe da
deterrente a un fenomeno di mal costume che getta un’ombra di discredito
sull’immagine di una comunità, già fortemente penalizzata dai frequenti episodi
di cronaca nera.