Spesso, o quasi sempre, tendiamo a considerare significativa una vita solo quando è riuscita a coniugare verbi quali apparire, realizzare, produrre, affermarsi.
E invece nel suo infinito mistero o, per chi crede, negli spesso imperscrutabili disegni di Dio, la vita ci offre delle esistenze caratterizzate dal nascondimento, dalla semplicità, lontane dai bagliori del successo e segnate piuttosto da una speranza provata dalla sofferenza. Vite, direi, disarmate, ma ricche di un senso profondo che spesso sfugge agli occhi del corpo. Le pietre di queste testimonianze ci appaiono così preziose proprio quando giungono al loro compimento terreno.
Nel vangelo di Luca è scritto “Dove sarà il vostro tesoro lì sarà anche il vostro cuore”.
Dov’è il tesoro delle vite disarmate? Non nelle ricchezze, nei successi, negli applausi. Il loro tesoro è negli affetti, le tenerezze, i sorrisi, le lacrime, i giochi, i silenzi, le piccole grandoi gioie di cuori fanciulli.
Quando questi profeti, spesso, inconsapevoli ci lasciano, ci affidano questa eredità: tesori nascosti ma splendenti nei campi della vita. Cerchiamoli, non disperdiamoli.