Oltre la carica al Personale, di cui abbiamo dato resoconto nella prima parte del colloquio (http://www.dabitonto.com/politica/r/a-colloquio-col-vicesindaco-rosa-calo-parte-1-organico-sottodimensionato-urge-un-cambio-di-rotta/942.htm), Rosà Calo deve misurarsi anche con le Pari Opportunità, tornata ad essere delega assessorile dopo 6 anni.
E qui l’esponente di Città democratica ammette di non aver fatto molto fino ad ora. Ma le idee non mancano. «Con l’approvazione del bilancio penseremo a delle iniziative. Questa delega la intendo non come promozione di azioni che riguardano la perequazione uomo – donna – principia il vicesindaco – ma come un qualcosa da utilizzare per promuovere l’eguaglianza sostanziale tra uomini e donne, così come sancisce l’articolo 3 della Costituzione».
A Bitonto, purtroppo, ci sarebbero diseguaglianze sostanziali. «Una prima idea è quella di proporre qualcosa sul tema delle violenze sulle donne. Una seconda è realizzare, in collaborazione con Integra, qualche progetto di assistenza per anziani. Poi la promessa di corsi di formazione per le badanti che arrivano in Italia grazie all’aiuto di assistenti sociali e di psicologi, e dare alle stesse badanti un luogo di aggregazione che possano consentire loro di interagire con gente del posto. La volontà di ripristinare il Consiglio comunale per i ragazzi, previsto tra l’altro nel nostro statuto, e di realizzare una giornata per chi l’anno prossimo compie 18 anni.», spiega Calò.
Che poi continua: «Devo dire che purtroppo, negli anni passati, non è stato fatto tantissimo per questo settore, perchè tutto ciò che è stato realizzato è stato lasciato all’episodicità. Si può fare molto, e si può rendere le donne sempre più consapevoli di loro stesse, delle capacità di iniziativa, e di farle uscire da quella mentalità che le fa vivere alle spalle dei propri mariti». Dalle Pari opportunità, si passa al rapporto con i consiglieri e la giunta. «Il rapporto è buono –riconosce – ed io sto cercando di interagire e di creare una rete di interazioni per non lavorare a compartimenti stagni. Sul tema della mobilità e del territorio, per esempio, sono in stretto contatto con l’assessore all’Ambiente Domenico Incantalupo, così come per le Pari Opportunità sono in rapporto con Rino Mangini. I consiglieri comunali, invece, mi stanno attendendo e mi giudicheranno quando porterò atti concreti».
L’assessore non crede, infine, che le deleghe assegnatele non siano attaglianti al suo curriculum. «Quando mi è stato proposto un ingresso nell’attuale amministrazione, io ho dato la mia disponibilità nel fare quello che c’è bisogno di fare. Non è la competenza specifica che serve, ma a volte è più importante la mentalità ed il metodo di lavoro con cui si affronta una sfida, perchè spesso quando ci si è affidati ai tecnici loro hanno guardato la questione su alcuni punti di vista trascurandone altri. Io sono consapevole dei miei limiti, ma siccome tutti ce li hanno, non mi tiro assolutamente indietro ed ho abbastanza chiaro il percorso che devo compiere».
La chiosa finale è tutto un programma: «Se Bitonto si ritrova adesso in questa condizione, la colpa è davvero di tanta gente che ha governato fino ad ora».