Guadagnavano fino a 40mila euro a settimana, costringendo un gruppo di ragazze colombiane a vendere i loro corpi sulle
strade della provincia di Bari.
Quattro
persone, di cui due donne, sono finite in manette per associazione per
delinquere, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
La squadra
Mobile della Questura con la collaborazione del reparto prevenzione crimine
Puglia, del reparto volo e del gabinetto di polizia scientifica ha eseguito il
decreto di fermo per indiziato di delitto tra Bari, Modugno e Grumo Appula nei
confronti di tre cittadini colombiani e un italiano, quest’ultimo con specifici
precedenti di polizia.
Da settembre gli investigatori hanno accertato il reclutamento di numerose
ragazze colombiane: la banda riusciva a procurare loro un permesso di
soggiorno in un Paese dell’area Schengen e a quel punto le trasferiva in
provincia di Bari, dove erano costrette a prostituirsi all’interno di roulotte
e container ubicati sulle principali arterie stradali.
La polizia ha documentato che l’attività di prostituzione ha fruttato
all’organizzazione tra i 35mila e i 40mila euro alla settimana, denaro in parte
trasferito in Colombia mediante sistemi di money transfer.
L’organizzazione curava, inoltre, la sistemazione
logistica delle donne, accompagnandole, la mattina, sui luoghi ove esercitavano
la prostituzione e riprendendole la sera, nonché provvedeva alla vigilanza dei
luoghi ove si svolgeva il meretricio, mediante propri adepti con funzione di
“guardiani”.
Nel corso dell’operazione, sono stati sequestrati 11 terreni, 11 roulotte, 2 container, ubicati nei comuni di Terlizzi,
Palo del Colle e Bitonto, nonché 2 immobili destinati ad uso abitativo e 2
autoveicoli.