Nella giornata di ieri i
rappresentanti della minoranza in Consiglio comunale hanno invocato durante una
conferenza stampa a Palazzo di Città le dimissioni dell’assessore alle finanze,
Michele Daucelli, per un presunto conflitto d’interessi con la Ce.ri.n srl
attuale concessionaria del Comune di Bitonto per la riscossione dei tributi.
“Attendo di ricevere dai colleghi della minoranza
comunicazioni e documenti ufficiali, per entrare nel merito delle richieste”. Il
Sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, chiarisce di non volersi sottrarre
alle questioni sollevate dai consiglieri di opposizione.
“Sulla base di quanto riportato dai giornalisti che
hanno partecipato alla conferenza stampa di ieri –
dichiara Abbaticchio – sono in grado di anticipare la mia
personale convinzione che la questione etica non è aspetto derogabile per
nessuno di noi, né è valore declinabile a interpretazioni soggettive, mie o dei
colleghi consiglieri protagonisti dell’iniziativa in questione”.
Ed aggiunge: “Credo, invece, che in questo
caso sia opportuno per tutti noi fare riferimento ai principi sanciti in uno
dei documenti più importanti ed autorevoli per noi amministratori quale la
Carta di Pisa. Una Carta elaborata sulla base di una lungimirante iniziativa
promossa da «Avviso Pubblico», il network di enti locali per la legalità e
contro le infiltrazioni mafiose, al quale il nostro Comune ha aderito negli
anni scorsi grazie all’iniziativa del consigliere Ricci, all’epoca assessore
insieme al collega Daucelli nella giunta Pice. Avevo, d’altronde, già
concordato che tutti gli attuali amministratori (assessori e consiglieri)
avrebbero sottoscritto quella Carta a garanzia di tutti i cittadini”.
“Non ho dubbio alcuno –
prosegue il Sindaco di Bitonto – che ogni amministratore debba
conformare la sua condotta ai doveri istituzionali di servire la Comunità con
diligenza, rettitudine e trasparenza, nel rispetto dei principi del buon
andamento ed imparzialità dell’Amministrazione e dei principi di disciplina ed
onore nell’adempimento delle funzioni pubbliche sanciti dall’art. 54 della
Costituzione, impegnandosi a svolgere il suo mandato evitando situazioni e
comportamenti che possano nuocere agli interessi o all’immagine della Pubblica
Amministrazione”.
“Su specifiche questioni, etiche o giuridiche che
siano, – conclude Abbaticchio – attendo di
leggere le note che i consiglieri di minoranza vorranno ufficializzare, per
esaminarle in dettaglio e chiedere, se del caso, ad un soggetto terzo e garante
come i promotori della Carta di Pisa un parere per la loro corretta
interpretazione”.