Sono sei, tutti pugliesi e freschi di laurea in
architettura, gli studenti del Poliba che hanno partecipato 18 giugno
a Ferrara alla cerimonia del Premio Internazionale per Architettura Sostenibile
“Fossa e Bartolo” per ritirare la medaglia d’oro a loro attribuita per la
migliore tesi di laurea.
I
vincitori del concorso sono: Francesco Garofoli (Bisceglie), Alberto Maria
Ficele (Molfetta); Sara Lagna (Galatina); Vincenzo Salierno (Bitonto); Daniele
Spirito (Latiano); Francesco Vurchio (Andria), coordinati dai docenti, Zattera,
Carullo, Menghini, Raffaele.
I neo-architetti Poliba hanno sbaragliato il campo e
ottenuto il miglior consenso di una qualificatissima e severa giuria
internazionale (Thomas Herzog, Erik Bystrup, Glenn Murcutt, Nicola Marzot,
Antonello Stella, Gianluca Minguzzi), proponendo il lavoro di tesi di laura con
il titolo “Architettura del Sale”. Il loro apprezzato progetto, propone il
restauro, riuso e la riconversione economica delle antichissime Saline di
Cagliari, oggi all’interno del Parco Naturale Regionale del Molentargius
Saline. L’interesse degli studenti per quell’area scaturisce quasi casualmente
dalla scoperta di un progetto, “il magazzino del sale” (progettato anche nelle
saline di Margherita di Savoia), dal noto ingegnere Pier Luigi Nervi. Il
paesaggio tipico delle saline e il complesso architettonico, molto più
articolato rispetto alle saline di Margherita di Savoia, sottoposto ad una
pressione antropica diversa e complessa, hanno suscitato l’interesse a
proseguire gli studi di ricerca. Contrariamene alle saline pugliesi quelle di
Cagliari hanno cessato la loro attività ben 28 anni fa per inquinamento delle
acque dovuto ai centri urbani limitrofi tra cui principalmente, la città
capoluogo. In più, i tentativi di espansione urbanistica verso quell’area hanno
complicato e messo a rischio il delicato equilibrio ambientale. Gli studenti
hanno dovuto lavorare su nuove idee per un paesaggio in attesa di ristabilire i
suoi rapporti storici con l’intorno e di riacquistare la sua forma territoriale
intrecciata allo sviluppo urbano disciplinato.
Il progetto degli studenti del Poliba di
rifunzionalizzazione per il rilancio, la valorizzazione e la salvaguardia di
quegli ambienti umidi mira alla conversione di alcuni bacini della salina a
zone adibite ad acquacoltura, in particolar modo all’allevamento del gambero,
quale attività produttiva economica compatibile con le risorse ambientali
presenti nell’area. Gli allevamenti, esclusivamente di tipo estensivo,
favoriscono una catena alimentare autonoma e sfruttano i bacini non più
utilizzati della salina. In particolare l’intervento prevede il riutilizzo
della zona adibita in passato alla lavorazione dei sali di magnesio con il
recupero contestuale anche dei relativi edifici, in gran parte oramai in stato
di rovina, in cui avviene la prima fase della produzione, quella cioè iniziale
di crescita. La seconda fase prevista, avviene invece nei bacini all’aperto.
Dopo la raccolta il gambero viene portato all’interno dell’edificio per la
lavorazione del gesso, prima di essere trasferito, ancora vivo, nel vecchio
magazzino del sale, per essere finalmente lavorato e commercializzato.
Il sito ha ricoperto fin dal periodo romano un ruolo
importante, in relazione alla presenza dell’area di raccolta del sale. I metodi
di raccolta rimangono pressochè invariati fino al 1700. Nel 1739 avviene il
primo vero progetto di ammodernamento delle saline. E’ del 1830 la prima
riorganizzazione tecnologica e idraulica delle saline. Nel 1930 si
realizza la cosiddetta “città del sale” un complesso di edifici e locali dove
avveniva la lavorazione del sale. Ciò conduce ad una trasformazione del territorio
e anche al suo deterioramento dalla seconda metà del ‘900, fino alla chiusura
nel 1985.
Il Premio “Fossa e Bartolo” festeggia i suoi primi
dieci anni. Gli aspetti ambientali e climatici sono stati ritenuti fondamentali
dalla giuria nella valutazione della qualità delle opere e nella formulazione
dei giudizi. Per tale motivo sono state premiate architetture che hanno saputo
raggiungere elevate qualità formali anche attraverso l’analisi accurata delle
variabili ambientali.
Medaglie d’argento ex aequo, sono state attribuite
all’Università “G, D’Annunzio” di Chieti e alla Harvard Graduate School of
Design (USA) con una sorprendente tesi tutta pugliese: “Brindisi 2050:
riorganizzare il tempo/riarticolare l’idrologia”! Menzioni d’onore
all’Università di Roma, “La Sapienza” e al Politecnico di Milano. Nella sezione
opere realizzate da professionisti infine, la medaglia d’oro è stata attribuita
alla RMA Architects (Mumbai) India, per il progetto, “Case per elefanti e loro
custodi”.