È solo merito del postino
se a Mariotto le bollette, i pacchi e le lettere arrivano a destinazione.
Franco, che è nato e cresciuto nel paese, conosce ogni strada, ogni angolo e
tutti gli abitanti del luogo. Così ogni giorno, a bordo del suo furgoncino,
gironzola con pazienza per far recapitare la posta ai legittimi proprietari.
Se al suo posto ci fosse
un forestiero, invece, ne vedremmo delle belle. Sì, perché a Mariotto la
toponomastica è quasi inesistente.
Su molte strade gli
indirizzi non sono affatto indicati e ancora di più sono quelli “depennati” dal
tempo. Lo stesso discorso vale per i numeri civici, di cui molte abitazioni sono
sprovviste.
E ad avvertire il disagio,
al di là degli stessi mariottani, sono soprattutto i malcapitati corrieri.
Quando arrivano nel paese
vanno prima di qua, poi vanno di là, dopo li vedi imboccare una strada e subito
dopo fare retromarcia. Fino a quando, esausti e depressi, si fermano dinanzi a
una casa -una qualsiasi- e cercano aiuto.
“Signora, dove abita Tizio?”, chiede allora il corriere con sguardo
fiducioso. Ma la signora fa la stessa domanda a suo marito, poi il marito al
vicino di casa e così via.
Già, perché a Mariotto ci
si conosce per soprannomi.
“Non bisogna andare molto lontano per vedere una toponomastica fatta
bene”, dichiara un mariottano dinanzi al bar, “basta andare a Terlizzi. Lì tutto è indicato in maniera puntuale,
persino i vicoli”.