Periodo di grandi
trasformazioni, quello che stiamo vivendo. Tutto cambia e anche in
fretta.
La tecnologia fagocita i
secondi e la nostra vita non è mai la stessa.
Persino questo mestieraccio è prossimo a nuovi stravolgimenti.
I mezzi di comunicazione di
massa si inseguono – spesso, sbagliando, a mio parere. Che ognuno mantenga la
sua identità sarebbe auspicabile – e tutto nello spazio di un click diventa
immediatamente globale.
Ci vorranno preparazione,
cultura e conoscenze pure specifiche per affrontare la professione nei prossimi
anni.
Io, personalmente, ho sempre
pensato che bastino una coscienza etica profonda, il rispetto per la lingua
italiana ed una profonda sensibilità per cogliere il sorriso e le lacrime degli
uomini e delle cose.
Per raccontare con animo
sincero la vita della comunità.
Ma so che su questo argomento
molti lettori sono in disaccordo con me.
Sacrosanto, per carità.
Non sarebbe vita.
Però credo che siano principi
etici basilari su cui poi costruire il palazzo che ognuno si augura
incrollabile. E, soprattutto, incorruttibile.
Dunque, anche la figura del
giornalista muta, sperando che non resti mai muta, crisi permettendo.
In questi giorni, l’Ordine
dei giornalisti di Bari ha rinnovato il proprio consiglio direttivo.
E, per somma gioia del nostro
portale d’informazione, sono entrati a far parte del massimo organo regionale
due concittadini e amici della nostra testata: Piero Ricci e Valentino
Losito.
Il primo, colonna portante
della redazione barese di Repubblica, ha fatto una gavetta che è
un gavettone, svariando con padronanza e disinvoltura fra tv e giornali,
passando pure dalla radio. Preziosi i suoi consigli durante la stagione per me
inobliabile del Buongiorno Bitonto col
grandissimo Tonino Cardone.
Il secondo è l’anima della Gazzetta
del Mezzogiorno, il “gigante buono” pronto a soccorrere i
colleghi in difficoltà (copyright Alberto Selvaggi), alto in tutti
i sensi, ha tenuto a battesimo la nostra testata al momento dello
sbarco sul web.
Dunque, la redazione del Dabitonto.com formula
un “in bocca al lupo” sincero a Piero e Valentino, nella certezza che,
con la loro proverbiale discrezione, si sapranno far valere per competenza profonda
e consapevolezza dell’importanza del ruolo rivestito.
E nella (neppur tanto) segreta
speranza che uno dei due prenda il timone dell’Ordine appulo…