“Non si vive di solo pane”
non è mai stato, per fortuna, un modo di dire letterale.
Metaforicamente parlando
a questo rinvia la DomusArtis.
Il
nuovo bed & breakfast, infatti,
non è solo un’attività
economico-commerciale che rivitalizza il centro storico bitontino, accogliendo
ospiti e turisti in arrivo in città, ma è soprattutto un progetto.
Il
nuovo B&B si ispira alla tradizione romana di età imperiale. Il nome stesso
ci riconduce alle antiche case romane in cui la sala degli ospiti era decorata
con raffigurazioni che garantissero agli invitati relax e ozio, proiettandoli
in una dimensione artistica atemporale.
L’intento
della DomusArtis è, dunque, soprattutto culturale: recuperare la memoria di due
grandi bitontini, garantendo una sosta che sia meditazione e fruizione della
bellezza artistica.
È
la casa dei fratelli Speranza.
La
casa è allestita dalle opere di 35 artisti; la collezione è stata curata da
Francesco Sannicandro.
A
rendere ancora più artistica la dimora è la collocazione nella Corte Romanelli
che apre la vista alla lucente piazza cattedrale.
L’inaugurazione
della DomusArtis si è svolta ieri in piazza cattedrale. L’insigne artista
bitontino è stato ricordato grazie all’intervento di Nicola Pice che ha parlato
di Speranza “facendo parlare Speranza”, attraverso una lettera del 1935.
In
quell’anno l’artista dipingeva per la parrocchia di S. Silvestro il quadro della
chiesa dedicato al santo.
La lettera, annessa al quadro e destinata a monsignor Francesco Fornelli, recupera il legame di
Speranza con lo spazio da lui realmente vissuto. A seguire è stata video
proiettata la biografia di Francesco Speranza.
Un
altro momento artistico, durante la serata, è stato garantito dall’intervento
di Mario Sicolo che ha introdotto le poesie degli autori Vito Intini e Oronzo
Liuzzi.
L’augurio
della proprietaria della DomusArtis, Maria G. Terlizzese, è che: “casa Speranza
sia un luogo in cui la speranza che la bellezza salverà il mondo si possa
manifestare giorno dopo giorno, ospite dopo ospite”.