Dallo scorso Gennaio è attivo a
Bitonto il Banco delle Opere di Carità, l’associazione, radicata su tutto il
territorio nazionale, specie al sud, che sin dal 1993, si occupa della raccolta delle eccedenze alimentari, dei
prodotti igienico-sanitari e dei farmaci da banco.
Prodotti che vengono
successivamente ridistribuiti verso gli Enti di assistenza, di aiuto ai poveri
e agli emarginati. Ponendosi tra le aziende del settore agro-alimentare, la
grande e piccola distribuzione, le aziende farmaceutiche e gli enti
assistenziali, il Banco distribuisce alimenti e farmaci a comunità per minori,
ragazze madri, anziani, tossicodipendenti e portatori di handicap, e a mense o
centri di accoglienza.
350 mila sono le persone assistite in
Italia dal Banco, tramite circa 1150 associazioni ed enti convenzionati. A Bitonto, invece, circa mille sono gli utenti che beneficiano dell’opera dell’associazione,
con un numero di pasti distribuiti pari a 86050.
Ubicato nel Mercato Agroalimentare di
via Sarago, il Banco bitontino è il terzo in tutta la regione, dopo quelli di
Foggia e Alessano, e consente agli Enti di tutta la Provincia di Bari di non
recarsi più, come avveniva in passato, a Foggia o a San Giorgio Jonico.
L’importanza della sede cittadina è, infatti, nell’assenza, in tutta la
provincia barese, di altre strutture da cui gli enti caritativi possono
approvvigionarsi.
Cinque sono i box occupati dal Banco.
Box da 100 metri
quadri ciascuno, uno dotato anche di cella frigorifera, al cui interno sono custoditi ogni
sorta di generi alimentari, specialmente beni di prima necessità. Alimenti a
disposizione degli enti di assistenza che periodicamente vi si riforniscono in
base al numero di assistiti. A rifornirsi, a Bitonto, sono le cooperative
Zip.h, Sfrang, Eughenia, Tasha, l’associazione La Macina, il Centro
Polivalente La Chimera
e la parrocchia del Santuario dei Santi Medici.
“L’intenzione,
per il futuro, è di dotarci di un Banco per i farmaci e per i capi
d’abbigliamento – annuncia il direttore del Banco Marco Tribuzio – Nostra volontà è, inoltre di creare una
sorta di negozio, in cui gli utenti possano recarsi per rifornirsi
gratuitamente. In tal modo, infatti, si supererebbe il problema creato da quel
sentimento di vergogna che molti provano nel rivolgersi alle associazioni”.
Alle associazioni, infine, l’invito, da
parte di Tribuzio, a dotarsi di un’anagrafe degli assistiti, per far sì che ad
usufruire dell’azione del Banco sia chi ne ha realmente bisogno.