“La lettura è, come l’amore, un modo di essere. La questione non è di sapere se ho o no tempo di leggere, ma se mi concedo o no la gioia di essere lettore” Daniel Pennac.
Un nuovo modo di essere per la scuola media Benjamin Franklin, che ha inaugurato l’anno scolastico con la lettura. Non solo libri da guardare sugli scaffali, ma libri da sfogliare, leggere, vivere, abitare, interpretare, riscrivere. Coordinato dalla docente di lettere Lara Carbonara, il progetto “Liber(i) tutti” prevede un’attività di lettura durante le ore curriculari che vede i libri come veri e propri “piatti da assaggiare” e su cui lasciare un commento: il booktasting, (assaggio di libri); il progetto vede coinvolto anche il professore di tecnologia #Alessandro Intini che ha progettato nell’atrio della scuola una cassetta di legno destinata all’attività di bookcrossing (passaggio di libri). Si tratta di un’iniziativa già in atto in tutto il mondo da qualche anno: consiste nel mettere in circolazione dei libri che possono liberamente essere presi e lasciati nella cassetta. Ognuno potrà depositare libri in suo possesso, potrà anche inserire un piccolo messaggio tra le pagine, lasciando una traccia, un ricordo, un pensiero per chi diventerà il nuovo proprietario del racconto. È una filosofia che contiene in sé il fascino della condivisione, del dono e del rispetto, nella speranza che si possa incentivare la pratica della lettura, ma soprattutto è una pratica destinata a tutti coloro che ancora credono che un libro non sia misurabile solo in termini di spazio fisico occupato, ma nelle emozioni che è in grado di suscitare, nel sapore, appunto, che riesce a lasciare una volta assaporato. I libri dunque diventano simulacri, approdi identitari nuovi in cui inchiostro e gioco si trasformano in respiro creativo. I ragazzi diventeranno degli esploratori, scopriranno luoghi nuovi, immagineranno nuovi finali in cui ogni sosta prevede l’analisi del suo carico, la valutazione del tempo trascorso e la creazione di un futuro possibile.
Il termine ‘scuola’ trova le sue origini in una parola greca ?????, che significa ‘tempo libero’, ozio, svago della mente. La sfida, ogni giorno, è dare un valore a quel “tempo libero” che gli insegnanti cercano di costruire per i loro alunni, inventano strategie per riempirlo di competenze, di rispetto, scambio, di dialogo e di pensiero. Dunque con la lettura i ragazzi avranno la libertà di riempire il loro “tempo libero”. Libero non perché vuoto, ma libero da stereotipi, dal pensiero di massa, dalle catene di chi ci vuole non formati, di chi ci vuole incoscienti, di chi ci vuole non curiosi. La nostra scuola è il luogo dove si valorizzano le individualità, le differenze, si cura la formazione di un ragazzo, il suo valore e la sua orma nel mondo.
La lettura trasporta in un mondo in cui tutto può accadere e l’intento è proprio quello di vedere i mondi che si inventeranno, le suggestioni che si materializzeranno, le direzioni che si prenderanno, in una mise-en-scene continuamente ricostruibile, in un copione straordinariamente improvvisato, perché il mondo, col suo carico di problemi e cattiverie non trovi impreparati i nostri ragazzi.
(di Lara Carbonara)