I dolori articolari sono molto diffusi e molto vari, spesso però nel gergo quotidiano possono essere mal definiti e, quindi, interpretati da chi ne soffre in modo erroneo.
Si sentono spesso nominare i termini artrosi, artrite, reumatismo ma effettivamente la confusione in tal senso sembra all’ordine del giorno e provoca frequentemente preoccupazioni infondate o, peggio, pericolose superficialità.
Proviamo a fare un po’ d’ordine.
L’artrite è un termine che sta ad indicare una patologia di natura infiammatoria a carico di una o più articolazioni. Esistono numerosissimi tipi di artrite, una delle più conosciute è l’artrite reumatoide, e si manifestano con un gran numero di sintomi e segni associati. I sintomi ricorrenti nelle varie tipologie artritiche sono quelli classici dell’infiammazione articolare: calore, tumefazione, rigidità, dolore ed arrossamento.
La causa scatenante l’artrite è da ricercare in una disfunzione del sistema immunitario, il quale (semplificando molto il concetto) aggredisce alcune delle cellule costituenti le superfici articolari determinando infiammazioni che ripetute nel tempo possono causare una vera e propria deformazione. La deformazione logicamente peggiora il funzionamento delle articolazioni interessate contribuendo a rendere ciclica l’insorgenza di infiammazione e dolore.
Il quadro patologico dell’artrite prevede l’alternanza di periodi di relativa quiescenza a fasi acute.
L’artrosi è un quadro degenerativo della cartilagine articolare. In buona sostanza, la struttura cartilaginea che compone le facce articolari subisce una usura anomala che porta ad una vera e propria degenerazione anche dei tessuti adiacenti come: osso, capsula articolare e sinovia.
In relazione alle cause di insorgenza si possono distinguere artrosi primarie e secondarie. L’artrosi primaria o idiopatica si verifica senza apparenti motivi meccanici, la sua origine è da ricercare nella predisposizione genetica.
Quella secondaria insorge a causa di traumi pregressi, lavori usuranti, posture scorrette, malformazioni, interventi di natura chirurgica, oppure in seguito alle fasi infiammatorie cicliche dell’artrite precedentemente descritta.
L’instaurazione dell’artrosi è un processo subdolo, infatti, nella gran parte dei soggetti colpiti, manifesta i suoi sintomi molto tardivamente rispetto all’insorgenza. È noto che il 50% degli over 60 è colpito da artrosi tuttavia, la degenerazione ha avuto inizio con un processo lento anche 10-20 anni prima senza dare alcun sintomo.
I sintomi dell’artrosi consistono nel dolore localizzato all’articolazione interessata ed alla limitazione funzionale, normalmente essi sono più intensi al mattino, poi diminuiscono nel corso della giornata per poi riacutizzarsi con l’accumulo della fatica muscolare alla sera.
È necessario distinguere quindi l’artrosi dall’artrite perché, sebbene possano presentarsi con sintomi simili, hanno decorsi, insorgenze e trattamenti terapeutici abbastanza differenti. È bene a tal proposito conoscere, tramite gli specialisti, le misure precauzionali da assumere e gli errori da non commettere. Un esempio classico è l’utilizzo del calore o del freddo. Nelle fasi acute delle infiammazioni artritiche il calore è nocivo, mentre lenisce il dolore cronico delle artrosi, viceversa il freddo attenua l’infiammazione acuta dell’artrite e può peggiorare la rigidità dei tessuti periarticolari di un’articolazione artrosica.