Cari lettori e lettrici,
molti non sanno che il 19 marzo oltre ad celebrare la festa del papà è anche la terza giornata internazionale dell’endometriosi, patologia femminile subdola e invalidante, tra le principali cause di infertilità femminile.
I cortei di tutto il mondo, in occasione di questa giornata internazionale, hanno tinto di giallo 50 capitali in tutto il mondo, per sensibilizzare l’opinione pubblica su una malattia che interessa solo in Italia tre milioni di donne, 14 milioni in Europa e oltre 200 milioni in tutto il mondo. Ma cosa è l’endometriosi? Quali sono le conseguenze di questa malattia?
Alla base di questa patologia vi è la proliferazione di tessuto endometriale al di fuori dell’utero. Questo cosiddetto ‘endometrio ectopico’ può presentarsi nelle ovaie, nella vagina, nel peritoneo, ma in alcuni casi perfino in sedi distanti dalla pelvi, come vescica, intestino, polmoni.
Il tessuto endometriosico si comporta allo stesso modo di quello collocato nell’utero e segue quindi i cicli mestruali della donna, con presenza di sangue e sostanze infiammatorie nei tessuti dove si è localizzato. Le conseguenze possono essere diverse : mestruazioni dolorose, dolore pelvico cronico, dolore durante i rapporti sessuali, minzione faticosa oppure associata a sanguinamento, dolore cronico negli organi vicini (intestino e vescica), con difficoltà intestinali e urinarie che causano ridotta qualità di vita. Essa può essere una malattia di tipo ereditario e il suo sviluppo ha inizio già durante la fase delle prime mestruazioni regolari.
La diagnosi, purtroppo, in diversi casi giunge quando è troppo tardi, tra i cinque e i dieci anni dall’inizio della sintomatologia. Le cure farmacologiche sono rivolte soprattutto alla regolazione del sistema ormonale e si propongono in alternativa al trattamento chirurgico, ancora considerato standard per l’asportazione di endometrio ectopico. Con un annuncio su Facebook durante la giornata mondiale dell’endometriosi, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha confermato che la cura di questa malattia farà parte dei nuovi Lea, Livelli Essenziali di Assistenza.
In seguito all’iter di aggiornamento dei nuovi Lea, tale patologia al femminile rientrerà infatti nell’elenco delle malattie croniche invalidanti che danno diritto all’esenzione.
I numeri relativi all’endometriosi sono piuttosto alti: in Italia si stimano che le donne che ne soffrono sono oltre tre milioni; una patologia che non solo può compromettere la vita relazionale di una donna, potendo divenire anche invalidante, ma ne mette a rischio la fertilità.
Per dubbi o domande non esitate a contattarmi a rubriche@dabitonto.com.