Si sa, bravi si nasce. E con il passare degli anni, con
l’accumularsi dei romanzi scritti, le aspettative del lettore aumentano sempre
più. Il re dei thriller questa volta ha voluto osare tanto da cambiare il
genere del suo ultimissimo romanzo. Criticato dai lettori più attenti ma
altrettanto apprezzato dalla maggioranza
In assenza di mostri,
fantasmi e macchine del tempo, Stephen King non sembra trovarsi esattamente a
proprio agio. Il suo passo, sicuro nel buio, diventa paradossalmente più
incerto quando c’è da far luce su omicidi e misteri troppo umani.
Il libro
rappresenta il primo capitolo di una trilogia dedicata al detective e
protagonista Bill Hodges. Svestita dei suoi panni sovrannaturali, la
mostruosità è qui un uomo alla guida di un’auto di lusso – una Mercedes, per
l’appunto, donde il titolo del libro – che, in una mattina qualunque, decide di
premere fino in fondo il piede sull’acceleratore e fare strage di un gruppo di
disoccupati in fila a una fiera del lavoro, senza risparmiare né donne né
bambini. Subito dopo, l’assassino si mette in contatto con il detective in
pensione Bill Hodges, rivendicando il suo gesto. Inizia così un duro e
tesissimo inseguimento, a colpi di password e provocazioni via chat, al fine di
sventare la prossima follia del signor Mercedes, il killer con la maschera da
clown e lo ‘smiley’ facile.
Oltre all’evidente autocitazione del pagliaccio
(IT), Mr. Mercedes si fa teatro di un vero e proprio gioco di riferimenti
mediatici, sia espliciti che impliciti, che coinvolgono tanto le serie tv
quanto il cinema. E che mettono sul banco di prova, più del King scrittore,
anche e soprattutto il King spettatore, in veste di acuto osservatore del mondo
nel quale opera e in cui è immerso.
La prima tappa della “trilogia di Bill
Hodges” è perciò un percorso che non brilla in profondità di emozioni, eccezion
fatta per quel momento in cui, con la solita conosciuta maestria, il Re
raduna i pezzi del background del villain principale, regalandocene un ritratto
unico. Pochi sono dunque gli istanti indimenticabili, pochissimi i guizzi e le
licenze di stile. Eppure Mr. Mercedes è un libro che fa il suo dovere tenendo
compagnia, appassionando e tenendo avvinto il lettore con il laccio della
curiosità.