Care lettrici qualcuna di voi si sarà
chiesta… e se la pillola dovesse non funzionare o il profilattico
rompersi?
Oggi parliamo di contraccezione di emergenza che, come dice la parola stessa, si usa in caso di emergenza
quando la contraccezione convenzionale fallisce. Questo articolo non vuole
essere un monito all’utilizzo di questo tipo di pillola ma vuole illustrare il
meccanismo e la modalità d’assunzione, l’obiettivo appunto che si pone questa
rubrica.
ll metodo oggi
utilizzato con maggiore frequenza è quello della cosiddetta “pillola
del giorno dopo”, che comprende due compresse di
progestinico (levonorgestrel) da 0,75 mg, da assumersi a distanza di
12 ore ed entro e non oltre le 72 ore dal rapporto ritenuto a rischio oppure
una sola compressa da 1,5 mg. A questo proposito è bene considerare a rischio
qualunque rapporto non protetto, indipendentemente dal giorno del ciclo.
Esistono anche
altre contraccezioni d´emergenza, a base di soli estrogeni o associazioni di
estrogeno e progestinico, ma sono usate con minore frequenza . Sottolineo che la pillola del giorno dopo non va
confusa con il mifepristone, nota come RU 486, ossia la pillola che viene
utilizzata per l’interruzione volontaria di gravidanza. E’ in commercio dal
2010 anche la pillola dei cinque giorni dopo che agisce fino a 120 ore dopo il
rapporto a rischio, poiché a differenza della prima è in grado di far slittare
l’ovulazione anche quando il processo che porta all’ovulazione è già in corso.
Spesso si è discusso su questo tipo di pillola e sul suo meccanismo d’azione.
Agisce sulla mucosa dell’utero (endometrio), rendendola inadatta all’impianto.
L´efficacia
contraccettiva della contraccezione d ‘emergenza è molto elevata, se assunta nei limiti di tempo consentiti.Prima
si ricorre alla contraccezione d´emergenza e minore sarà la probabilità di
rimanere incinta. La contraccezione di emergenza è in genere
ben tollerata, utilizza una bassa quantità di ormoni e il suo
uso è comunque episodico. Gli eventuali effetti collaterali soni
nausea, vomito, dolori addominali e mal
di testa e generalmente sono transitori
e di lieve intensità.
Le situazioni in cui si potrebbe utilizzare sono:
assenza di contraccezione come ad esempio in caso di violenza sessuale, rapporti imprevisti , rottura o sfilamento
del preservativo, eiaculazione sui genitali,coito interrotto fallito, errore nel
calcolo dei giorni fertili se la donna segue un metodo naturale, dimenticanza
di due giorni della pillola, ritardo di più di due giorni della ripresa dell’assunzione
della pillola.
L’OMS(organizzazione mondiale della sanità) ha realizzato
uno studio che afferma che l’uso della pillola del giorno dopo previene il 95%
di gravidanze indesiderate e quindi l’uso della pillola potrebbe evitare il 95%
delle interruzioni volontarie di gravidanza
Tale pillola in Italia è
disponibile con prescrizione medica con ricetta non ripetibile.
Ci si può rivolgere al medico curante, al ginecologo
o al consultorio di zona. Quando i consultori sono chiusi ci si può recare
presso la Guardia Medica o il pronto soccorso di un ospedale. La visita
ginecologica non è obbligatoria. Può essere richiesto un test di gravidanza.
Riguardo all’utilizzo di questa pillola sono diverse
le questioni etiche: molti si sono chiesti: “ impedisce l’ovulazione o è
abortiva?”.
Fino a qualche tempo fa c’era la
possibilità che i medici obiettori di coscienza potessero
negare la somministrazione della contraccezione di emergenza. L’obiezioni di
coscienza può essere utilizzata da coloro che sono contro la contraccezione
di emergenza poiché sostengono
l’argomentazione della possibilità che la pillola del giorno dopo agisca dopo
la fecondazione e quindi invocano l’obiezione di coscienza nei confronti della
prescrizione.
E’ di pochi giorni fa la notizia che è stata
pubblicata in Gazzetta Ufficiale la revisione
da parte dell’AIFA(agenzia italiana del farmaco) della scheda tecnica della
“Pillola del giorno dopo” a base di Levonorgestrel, aggiornamento che
cancella la vecchia dicitura “il farmaco potrebbe anche impedire l’impianto”,
sostituendola con “inibisce o ritarda l’ovulazione”, e spazza via ogni dubbio
sulle azioni del farmaco: la pillola del giorno dopo non è un abortivo, ma un
contraccettivo.
Concludo
dicendo che ciò non significa che la pillola debba sostituire la contraccezione convenzionale
perché utilizzare un giusto contraccettivo è la scelta migliore che una donna
possa fare.