Come
preannunciato nell’articolo precedente, oggi parleremo delle distribuzioni GNU/Linux.
Una
distribuzione (gergalmente detta distro),altro non è che una versione particolare del nostro sistema
operativo – elaborata da una o più delle
tante comunità di linuxiani sparse per il mondo – ciascuna comprendente:
•
il sistema operativo in senso stretto formato, come abbiamo visto in
precedenza, dal “nocciolo” (kernel Linux) e dall’interfaccia per
comunicare con esso, sia essa grafica (GUI) o a linea di comando (CLI);
• particolari
strumenti software che guidano l’utente nel processo di installazione del
sistema;
• un
insieme variabile di applicazioni siano essedi tipo freeware, open
source o anche commerciali;
• diverse utilitiesdi sistema, che conferiscono un’operatività di base all’utente.
Prima della
comparsa delle distro, Linux veniva catalogato – non a torto – come uno
strumento per tecnici ed esperti. Le
distribuzioni hanno contribuito a diffondere Linux su vasta scala, in virtù
soprattutto della gratuità della licenza e della stabilità del sistema.
Una
qualsiasi distribuzione è pronta all’uso scaricando dalla rete (sui siti
ufficiali delle distro o delle comunità locali) il file d’immagine ISO e
masterizzandolo poi su CD o DVD. Il metodo più comune d’installazione avviene
tramite bootstrap (l’insieme dei processi che vengono eseguiti da un
computer durante la fase di avvio).
Da
una decina d’anni a questa parte, grossa fortuna stanno avendo le distribuzioni live su supporto magnetico (non solo CD o DVD ma anche pen
drive USB), che non richiedono necessariamente l’installazione per essere utilizzate.Puppy Linux e Damn Small Linux, ad esempio, sono due distro live pensate
appositamente per dispositivi ultraleggeri di ultima generazione come netbook e
tablet.
Le
distribuzioni di Linux sono numerose, ognuna con i suoi punti di forza e di debolezza.
Spesso risulta difficile orientarsi al meglio e perciò ho pensato di proporvi
una panoramica globale presentandovi le più usate:
• Ubuntu è attualmente la distro più nota e diffusa, insieme alle sue derivate ufficiali Kubuntu (equipaggiata con desktop KDE), Xubuntu (equipaggiata con desktop XFCE), Lubuntu (equipaggiata con desktop LXDE), Edubuntu(utilizzata principalmente in ambito scolastico);
• Linux
Mint è una distribuzione
derivata da Ubuntu, migliorata però nelle sue caratteristiche principali e resa
più semplice per facilitarne l’uso da parte di utenti alle prime armi;
• Debian è una distribuzione contenente solo
software rigorosamente libero e aperto, sostenuta da una grande comunità di
volontari da tutto il mondo, spesso utilizzata come base per molti altri
sistemi operativi;
• Gentoo è una distribuzione dedicata agli
utenti esperti, nota per il suo sistema di gestione dei “pacchetti” che
permette d’installare le applicazioni direttamente dal codice sorgente;
• Slackware è una delle distribuzioni più
longeve (nasce nel 1993), essenziale ed
elegante, è una delle più apprezzate e utilizzate dall’utenza esperta per la
sua alta stabilità ed affidabilità;
• Puppy
Linux è una piccola
distro che punta ad essere leggera ma anche facile e completa, adatta sia
all’installazione su PC datati sia all’utilizzo in live da CD o da disco
rimovibile (è diventata famosa proprio grazie a questo). Tutto il sistema può
essere fatto girare facilmente in RAM, aumentando notevolmente la velocità.
• e poi
ancora Mandriva Linux, Fedora, openSUSE, CentOS.
Le
differenze tra le varie distribuzioni Linux sono di carattere tecnico,
organizzativo e filosofico. Il sito web DistroWatch offre una panoramica di tutte le
distribuzioni Linux più note e mantiene una classifica relativa alla
popolarità.
Nel
prossimo numero sarà illustrata una tipica installazione del sistema GNU/Linux.
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